Ho sempre cercato di portare la scalata il più possibile per il mondo e al di fuori della valle in cui vivo (Val di Mello), per diversi motivi: uno è sicuramente quello della crescita personale, per ampliare le mie conoscenze e vivere esperienze con altre persone e culture diverse.
Le trenta spedizioni che ho fatto sono questa ricerca, ma anche lo scalare normale e l’apertura in zone non per forza in capo al mondo le ritengo fondamentali in questa ricerca e crescita.
Una frase che esprime questo concetto è che, se da ragazzo la scalata era il fine, ora è diventato un mezzo…
Così è nata l’idea di lasciare un nuovo segno nella zona di Bormio, dopo Catastrofa, la via lunga aperta nel 2015 a Isolaccia…
Feci due parole con due amici Martino e Caterina l’anno passato su questo masso in un bosco. Avranno pensato: “non verrà mai a chiodarlo sono solo parole da bar”, visto che eravamo al bar Monica in valle.
Probabilmente sottovalutavano questo mio lato di eterno bambino che adora scoprire e scalare posti nuovi sorprendersi per una linea nuova, scoprire un appiglio giusto nel posto giusto che ti dà la possibilità di creare una sequenza unica, il vivere ricordi con persone nuove e lasciare un qualcosa di bello, ecc…
Questi e altri motivi hanno fatto si che a giugno ci siamo trovati sotto questo sasso dal nome bizzarro, il “Crap della Tureglia”, e abbiamo iniziato…
Ho cercato di coinvolgere i ragazzi del posto in modo di dare un input su come si può creare un posto nuovo per scalare in questa zona, perché Bormio ha molte possibilità per la scalata che non sono ancora state sfruttate anche di alta difficoltà, l’importante è avere la “visione” creare e migliorare con i piccoli errori e non restare ancorati a in una mentalità chiusa, che non fa progredire la scalata.
Devo ringraziare i trapanatori Paolino, Tenni e Fabio, lo spazzolatore Dani e i ragazzi dell’Alta Valle Martino, Caterina, Luca, il super Bubu con i suoi rinvii vintage e tutti i ragazzi che sono passati a dare un contributo durante i tre giorni di chiodatura: grazie 1000!
Sono felice di avere un altro bel ricordo della scalata, immerso in un bel bosco in zona Bormio. Ora c’è questo piccolo sassolino che può regalare una bella scalata, circondato da altre pareti che aspettano il gruppo giusto.
A dimenticavo: la falesia va bene in estate! Orario perfetto per l’aderenza: tardo pomeriggio!
(Ph: Simone Pedeferri, Paolo Marazzi e Fabio Bellotti)
CRAP DELLA TUREGLIA – LE VIE:
COME ARRIVARE:
Da Bormio salire verso Bormio 2000.
Al primo tornante proseguire dritto verso Piatta e poi Gotrosio, dove si parcheggia in uno spiazzo presso un piccolo gruppo di case (N. 46°26’27.6’’ – E. 10°22’17.7’’ – 3 posti auto).
Salire dritti per ripida strada oltre le case di Frasinè; attraversare un ponticello in legno e raggiungere Presure.
La strada diviene un ripido sentiero (N. 554), lo si segue in discesa verso Piazza fino a una casa arancione.
Dalla casa seguire la strada pianeggiante che entra nel bosco fino a uno spiazzo (N. 46°25’49.4’’ – E. 10°22’00.2’’).
Seguire un sentiero che sale e in breve ci si trova al Crap de Tureglia. (35 min. Dal parcheggio).