Il grande settore del Mahren, all’estrema sinistra del Wenden
Di tutti i settori del Wenden, il Mahren è il meno conosciuto e il più selvaggio, e anche quello dove corrono le vie più difficili, Zahir a parte. In realtà qualche svizzero ne era già a conoscenza, ma Pitelka e Lechner avevano sempre rilasciato notizie molto, molto parche.
Quando Matteo, nel Settembre 2005, andò a fare una ricognizione sotto il grande strapiombo, su mio consiglio, fu sorpresissimo di trovare un bivacco ordinatissimo e molto comodo e più vie. Il resto è storia abbastanza nota, prima noi con Coelophysis e poi Rolando Larcher e Roberto Vigiani con La Svizzera abbiamo fatto conoscere anche agli italiani questo meraviglioso settore.
Complice lo strapiombo, la maggior parte delle vie sono davvero molto, molto difficili, ma non tutte. Anzi, l’isolatissima Carpe Diem, per esempio, ha un solo tiro problematico, sul 7b+. Muggestutz ha una lunghezza che abbiamo stimato 7a+, e le altre ( alcune bellissime) sul 6b/c.
Da prendere molto con le pinze Cyclopenauge, non l’abbiamo ancora ripetuta ma Pitelka ci ha avvertito che è la via più psicologica dei vecchi tempi…che vuol dire, clessidre con cordini fatiscenti a distanze chilometriche, e spit invisibili su roccia compatta e perfetta.
Più potabile la splendida Gemini, ideale per una giornata di fine Settembre o Ottobre, essendo una via di soli 7 tiri. Montana non l’abbiamo salita, non sembra bella, a vedersi, comunque sale su grande ambiente e difficoltà contenute. Non abbiamo neppure salito Eiserner Vorhang, che comunque parte con un 7b+,7c+ e 7c in fortissimo strapiombo giallo ( abbastanza agghiacciante…) e Lavazzo Time, che non si capisce se sia ultimata o un progetto in corso ( si è arrestata su una roccia stupenda). A destra di Coelophysis, in verde nella seconda foto, c’è l’ultima nostra via, ancora da liberare. Quest’ultima linea prosegue, come fanno Coelophysis, Cyclopenauge, Vrenli e Kooianisquazi ( quest’ultima, però, attacca sul pilastro di Letzer Mohikaner), anche nella parete superiore, separata dalla prima da una cengia con bivacco riparato ( vedi foto), con tanto di nostra pentola a disposizione. L’avvicinamento è indicato nella foto in cui Matteo scruta col binocolo le pareti. Dal parcheggio si va verso sx per sentiero tracciato fino all’alpeggio, e poco prima di raggiungerlo si taglia verso l’alto in direzione del pilastro di Letzer Mohikaner, seguendo il letto del torrente che si forma a dx del pilastro in caso di temporali ( io e Paolo Spreafico ci rcordiamo ancora che razza di cascata si formò in meno di cinque minuti…). Circa 1h20’ dal parcheggio. Naturalmente si può anche arrivare dalla Pfaffenhut, tagliando a circa 150 metri sotto la parete, verso Ovest. Un po’ più lunga, con dislivello iniziale, però, più tracciato.
1 Carpe diem Peter Lechner, Michal Pitelka, 1990 ( ripetuta da Fabio e Matteo. 6b obb)
2 No name P. Lechner, M. Pitelka, 1990
3 Muggestutz ( ripetuta da Fabio e Matteo. 6b obb, 7a+ max)
4 Im Auge des Zyklopen P. Lechner, M. Pitelka, Thomas Ulrich 19881989
5 La svizzera Rolando Larcher, Roberto Vigiani 2006
6 Eiserner Vorhang M. Pitelka
7 Projekt M. Pitelka
8 Lavazzo Time M. Pitelka
9 Gemini M. Pitelka ( ripetuta da Fabio, Dodo, Matteo. Paolo e Davide. Probabile 8a max, 7a obb)
10 Coelophysis Matteo Della Bordella, Fabio Palma, A. Selva 2006/2008 ( Rp solo Matteo. 8a+ max, 7b obb)
11 Sokolik M. Pitelka, Eggler (2010)
12 Montana M. Pitelka
13 AHV M. Pitelka
14 Verschneidung P. Lechner, Kaspar Ochsner, Beat Streich
15 Squaw M. Pitelka + div.
16 Kooianisquazi P. Lechner + div. 1986
17 Letzter Mohikaner P. + Barbara Lechner, M. Pitelka 1989
18 Vreneli Yves + Claude Remy 1992 ( ripetuta da Fabio e Matteo. 6b+ obb)
19 No name M. Pitelka
20 Vultures Y. + C. Remy 1992
21 Torwächter Ruth Baldinger, K. Ochsner 1991