Nelle prossime settimane pubblicherò su questo blog alcune interviste di Uomini&Pareti, quel libro che mi rese inaspettatamente popolare e che di fatto mi ha poi portato più profondamente nel mondo della scalata e dell’alpinismo.
Quel libro, esaurito da anni, è ancora richiestissimo: non era certamente un esempio di grande letteratura, era una collezione di interviste a nomi che, semplicemente, erano diventati leggende. Unico rimpianto, non aver inserito Kurt Albert.
Intanto quello su cui stiamo lavorando come Ragni è la pianificazione della stagione estiva (due spedizioni all’estero, con i soliti obiettivi ad esito incerto), e la realizzazione di altri film. Spicca sicuramente quello della Groenlandia e della meravigliosa avventura che compirono Matteo, Silvan e Laddi, ma è anche vero che ci sono un paio di progettoni in cantiere che se dovessero realizzarsi…
Intanto anticipo che ben due film, su due presentati (!), saranno nella proiezione ufficiale del film festival di Trento. Settimana prossima vi diremo quali, con i relativi trailer e date di proiezione. Non avevamo presentato i film Infinite Jest, The Egger project e Uli Biaho perchè erano stati selezionati per la collana “Le leggende dell’alpinismo”, e non mi sembrava giusto verso i curatori della collana mandare questi film in altri circoli di distribuzione. E quindi ecco la decisione di partecipare per Trento con altri due titoli. La sorpresa di vederli passare tutti e due, nell’anno con maggiore partecipazione al concorso, è veramente alta. Oltretutto la qualità dei film oggi è veramente notevolissima, non siamo stati certi gli unici a buttarci nelle nuove tecnologie e quindi nella realizzazione di film di grande professionalità a budget contenuto, soprattutto all’estero ci sono molti produttori. Per questo la gioia è doppia e ci invita a continuare su questa strada.
E non posso che concludere questo post con la foto di una persona pazzesca che partecipò a film sull’arrampicata che la resero popolare in tutto il mondo. In fondo, la strada che stiamo seguendo è proprio quella che scelsero i registi che coinvolsero Edlinger e Berhault: qualità, estetica, zero retorica, modernità. A presto le loro interviste