Dal nostro ultimo tentativo al Fitz Roy, le giornate sono trascorse tutte in modo molto simile: qui a El Chalten si passa il tempo in modi diversi (scalando, chiacchierando, riposando etc…), in attesa degli appuntamenti clou della giornata: gli aggiornamenti delle previsioni meteo. I quali avvengono alle 8.30, alle 14.30 e alle 20.30 (orario Argentino). In base alle ultime previsioni varia l’umore del gruppo e la giornata può essere positiva o negativa; si fanno piani e progetti, si costruiscono castelli in aria che prontamente vengono distrutti dall’aggiornamento successivo; ci si può trovare già con la testa in cima al Fitz Roy, oppure si può pensare che per quest’anno tutto sia perduto e non si farà più nulla.
Giovedì 12 febbraio. La dea delle previsioni annuncia una giornata di bel tempo per venerdi 13, brutto tempo per sabato 14 e domenica 15 e poi un periodo di bel tempo che potrebbe durare qualche giorno da lunedì in avanti.
Come sempre la scelta è difficile.
Se scali domani poi sei stanco per partire domenica e provare una parete come la Est del Fitz Roy da lunedì. (Infatti anche per le salite più facili qui in Patagonia stiamo parlando di avvicinamenti minimi sull’ordine delle 6 ore). Per contro, se non scali domani che è bello, rischi che la meteo cambi e quindi di non combinare nulla.
Personalmente, nonostante gli anni passati in Patagonia e nonostante l’esperienza mi abbia mostrato più volte che su queste montagne la tattica che più paga non è avere un progetto preciso in testa, ma essere flessibili ed aperti a varie possibilità, sfruttando ogni momento bello, quest’anno nella mia testa dura c’è posto solo per la Est del Fitz Roy. Il mio obiettivo principale è adottare la strategia che mi permetta di avere le maggiori possibilità di avere successo su questa parete. Anche se questo significa un po’ essere come un mulo con i paraocchi e non vedere o sfruttare tutte le altre possibilità che stanno intorno.
Mentre Luca Gianola e Pascal Fouquet, preferiscono sfruttare la giornata di bel tempo di venerdì 13 e portarsi a casa la Voie de Benitiers al Mocho (partendo e tornando a Chalten in 23 ore), io, Luchino e Silvan decidiamo di non scalare per attendere la finestra giusta per il Fitz. (A scanso di equivoci voglio fare i miei complimenti a Luca e Pascal, sono molto contento della loro salita e della belle esperienza che hanno trascorso insieme, nei loro panni hanno fatto sicuramente la scelta più giusta e sensata).
Sabato 14 febbraio. Le previsioni cambiano. Come sempre grande incertezza. Forse l’unico non incerto sono io: vedendo solo la Est del Fitz, per me la scelta è semplice: provarci in ogni caso! La meteo annuncia temperature basse e deboli precipitazioni possibili, i venti tuttavia sembrano anche molto contenuti. Dalle mappe meteorologiche capisco che ci troviamo a metà tra un sistema di alta pressione e un sistema di bassa pressione. Una variazione minima può causare tempo buono o brutto.
Per Silvan, il secondo obiettivo dopo il Fitz è la via dei Ragni al Cerro Torre, la mitica via aperta da Casimiro Ferrari, Mario Conti, Pino Negri e Daniele Chiappa 41 anni fa. Con le previsioni attuali si tratta di certo di una scelta che offre probabilità più alte di successo rispetto alla Est del Fitz Roy. Sul ghiaccio puoi scalare anche se fa più freddo e poi si tratta di una salita che richiede un giorno solo di tempo stabile.
A me, in tutta onestà, della via dei Ragni al Torre non interessa granché. Attenzione a non fraintendere le mie parole: penso sia una grande via e una bella salita, ma a me, al momento, non è una linea che attrae. Per me scalare il Torre sarebbe un sogno ma dalla Nord o dalla Sud-Est. Adesso andrei su quella via solo per vivere una bella avventura con i miei compagni, ma non certo perché è una salita che ho sempre sognato o una linea che mi cattura.
Anche a Luchino, oltre che a Silvan interessa molto salire la via dei Ragni al Torre.
Io invece voglio ancora credere nella Est del Fitz, voglio fare un tentativo.
Salta fuori il nome di Tobias Wolf. Tobias, scalatore tedesco sempre a caccia delle prime ripetizioni delle vie che apro, si trova in Patagonia e casualmente senza compagno. Era venuto qui con l’obiettivo di scalare la parete Est del Fitz Roy per la via “El Corazon”, ma, appunto per la mancanza di un partner, non ha mai potuto tentare. Per lui, la mia proposta alla Est del Fitz è un invito a nozze.
Le cordate sono così formate: Silvan, Luchino, Luca Gianola e Pascal tenteranno il Torre. Io e Tobias Wolf tenteremo la parete Est del Fitz per la via dei Ragni.
Domenica 15. Io e Tobias partiamo in una giornata ventosa. In 6 ore siamo a Paso Superior. Il tempo sta peggiorando; prepariamo il materiale per il giorno successivo e montiamo la tenda prima che le raffiche di vento siano troppo forti. Ci sistemiamo in tenda e si scatena la classica bufera patagonica: raffiche di vento e neve. Passiamo la notte a reggere la tenda tra le raffiche e la mattina ci svegliamo con 30 cm di neve e tutte le pareti e le rocce bianche e verglassate. Splende il sole, ma la temperatura è al di sotto dello zero. Guardiamo la Est del Fitz: bianca, completamente incrostata di neve. Chiamiamo Deza per sapere le previsioni meteo. Sono leggermente cambiate: lunedì 16 il tempo è previsto buono ma una perturbazione con significative precipitazioni è annunciata per tutto martedì 17 e per mercoledì 18 il tempo è ancora incerto.
A malincuore, decidiamo di rinunciare a priori ad un tentativo, che in queste condizioni non avrebbe senso.
Non c’è molto altro da raccontare al momento, se non che qui a Chalten, stamattina piove a dirotto.
Intanto gli altri sono partiti ieri (lunedì 16) per il Torre. Al momento staranno aspettando il passaggio del brutto tempo e spero che le condizioni nei prossimi giorni siano favorevoli per la loro salita.
Suerte ragazzi! Almeno voi portate a casa qualcosa di bello!