torre uli biaho

 

 I ragazzi alla Torre di Uli Biaho stanno bene e sono molto motivati, hanno già fatto due tentativi e la parete, secondo le parole di Matteo e di Luca, “è molto diversa da quella che si pensava”, con difficoltà oggettive e alpinistiche notevoli. C’è un traverso molto esposto, con misto a 70° e non proteggibile, che dal campo avanzato porta alla base della parete Nord, ancora inviolata. Un traverso che,, in caso di cattiva meteo, renderebbe molto pericoloso il ritorno. Per certi versi, arrivare alla base della parete è già alpinismo duro e puro.

Non è, insomma, una big wall yosemitica da scalare in quota, in ambiente sia pur più complesso di quello di Trango, ma una parete dove non è facile neppure pensare ad una strategia corretta.  A Matteo abbiamo appena detto di prendere le decisioni più opportune, anche se dolorose, valutando senza remore le condizioni anche fisiche di ciascuno dei compagni. Saro ha invece deciso di tornare a casa, spaventato da un episodo durante il primo avvicinamento ( non vedendo tornare Matteo e Sylvan , scesi da un’altra parte perchè Matteo non stava bene e Sylvan aveva optato per una discesapiù rapida, si è spaventato. Capita, Saro è alla sua prima esperienza extraeuropea e il terrno, come è detto, è molto diverso da quello alpino, dove ha finora maturato le prime esperienze).

Matteo e Luca sono ragazzi veramente in gamba e che sanno ragionare, contiamo su di loro ad occhi chiusi. La Egger dimostra che hanno talento e intelligenza per gestire situazioni alpinistiche al top mondiale.

Abbiano avuto stamattina un ulteriore aggiornamento: domani Matteo, Luca e Silvan torneranno al campo base avanzato e sabato tenteranno la salita. Le previsioni danno tempo buono fino a lunedì. Nel frattempo Luca e silvan, per mantenersi in allenamento, ieri hanno aperto una via di 700 metri con difficoltà fino al 7a e arrivo ad una quota di circa 4700 metri.

Forza ragazzi, siamo tutti con voi!

Il Gruppo Ragni della Grignetta