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Simone Pedeferri: le salite della primavera 2013

simone pedeferri in azione al wenden

Puntuale come sempre ecco il report dell’attività stagionale di Simone Pedeferri: non solo una fredda cronaca delle salite e delle realizzazioni, ma un racconto dal quale traspaiono le emozioni e le motivazioni di chi, dopo tanti anni e metri di scalata, continua a viaggiare fra le montagne con stupore ed entusiasmo.

 

“Abbandonato il boulder (finalmente), finito il Melloblocco, con la primavera la voglia di montagna si fa sempre più largo nei miei pensieri ma la stagione non ne vuole saperne di decollare. Contento di dedicarmi alla corda, un po’ di giornate di allenamento, un veloce viaggio tra Liguria e sud della Francia con qualche bella via fino all’8a+, mi danno la motivazione e la gioia della scalata per i futuri progetti.

Ritornato, il tempo non vuole aggiustarsi per i monti, però le condizioni nelle falesie sono perfette, così decido di dedicarmi a qualche progetto sportivo: ripeto Con la rabbia e l’orgoglio 8b+ ala falesia dell’Animal House, composto da due sezioni piuttosto boulderose.

Al Sasso Remenno chiodo e libero Benvenuto a Tiquana 8c corto e boulderoso, anche qui l’allenamento sui sassi è tornato utile, Angelicamente anarchico è un 8b/c che parte seduto da uno spigolo per proseguire su delle liste, poi un lancio e un passo finale fisico, insomma c’è un po’ di tutto mentre Dammi power è un 8a+ su di una prua strapiombante molto fisica e a mio parere è uno dei tiri più belli della zona.

Poi finalmente il tempo sembra dare una tregua ma la neve e il bagnato danno problemi su numerose pareti. Fortunatamente ritrovo un vecchio amore: il Ratikon, dove le condizioni sembrano perfette. In più era da qualche anno che non ci andavo a scalare e mi è sembrata una buona scusa per frequentarlo per alcuni giorni nei quali riesco (in parte) a placare quella voglia di montagna.

Ripeto in libera Acacia, capolavoro di Martin Scheel fino al 7c+. Per me è stata una grossa soddisfazione questa via, dato che l’avevo già tentata nel 1999, allora l’avevo provata a vista, ma ero stato respinto pungendomi qua e là con le sue spine…Dopo 14 anni mi sono ripresentato (con meno capelli…) forse non mi ha riconosciuto e questa volta l’ Acacia mi ha fatto passare fra le spine!

Visto le buone condizioni di giornata decido di andare in cima al Kirchlispite e prendere le calate di El viaje, pochi giorni prima l’avevo ripetuta tutta a vista tranne il tiro chiave sfuggitomi di poco (questo mi è rimasto un po’ indigesto!). Così in calata riguardo dov’ero caduto poi sfido la corda e parto per questo “viaje” e chiudo il conto. Riflettendo credo che questo tiro sia uno dei più belli che ho salito nel Ratikon, è ancora il più esaltante di quello di Elefantenohr al Wenden… in quanto alla gradazione sulla carta dato 7c+… di sicuro ho faticato meno su degli 8a+!

Una sorpresa infine queste fantastiche pareti me l’hanno fatta ed è stata la via Solo para locos, 12 lunghezze fino al 7c e 7a obbligato del 2007, via di cui non avevo notizie ma dopo la salita voglio segnalare perché mi è veramente piaciuta: una prima parte tecnica seguita da una più fisica (solo il primo tiro e la partenza del secondo non sono belle… poi il resto fantastico), servono solo 11 rinvii. Consiglio una visita, bravi agli apritori che non conoscevo ma ho potuto apprezzarli dalla loro opera, salita e discesa perfette!”.

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