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Sempre Wenden!

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Paolo Spreafico sulla sua nuova via in Wenden

Forse siamo un po’ monomaniaci, o forse è il gusto sopraffino del calcare svizzero che da qualche forma di dipendenza… Fatto sta che ci siamo di nuovo, sempre lì, sempre Wenden!

Questa volta l’idea e la realizzazione della nuova apertua è opera di Paolo Spreafico, scalatore di gran classe, che sulle pareti del Wenden ha già messo a segno diversi bei colpi, fra i quali l’on-sight della mitica Batman e la prima ripetizione di Coelophysis.

Il cantiere è ancora aperto: alcuni tiri devono essere ancora un po’ “sistemati” per essere saliti in libera, ma dall’ultima visita Paolo ha portato a casa la RP di quello che è probabilmente il tiro più duro e foto davvero spettacolari! Eccovi il suo racconto e le immagini della via.

“Ricordo chiaramente la prima volta in Wenden: era il 2003 e con Cesare salii la “Voie de frere” che, nonostante fosse ritenuta una delle più facili della parete, mi diede degli “ottimi segnali”. Apparve chiaro che quella non sarebbe stata una semplice “toccata e fuga”…

Non mi sbagliai, e negli anni a venire con Franz, Fabio, Matteo, Dodo ed altri amici le “puntate” aumentarono sempre più, finché cominciai a guardare le pareti in modo diverso e più selettivo, cercando una linea che facesse al caso mio: bella, non troppo dura e non troppo facile ma soprattutto non ancora salita.

Quando la trovai esposi la mia idea a Fabio che si mostrò immediatamente entusiasta. Era l’Agosto del 2013 e, sotto un fardello di corde, trapano e attrezzature varie che fecero vacillare fin dall’inizio i miei sani propositi, ci incamminammo verso le pareti con l’intenzione di sfruttare i due giorni a disposizione, passando la notte nel bivacco alla base della via.

Il primo giorno aprimmo due tiri e l’inizio del terzo che completammo il giorno successivo, una ripida placca lunga una trentina di metri solcata nella parte finale da rigole svase.

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Ph. Luca Passini

L’apertura proseguì durante il mese di settembre (che si sta rivelando sempre più il periodo migliore per arrampicare in Wenden): la meteo più stabile e le temperature ancora gradevoli ci permisero di continuare fino all’inizio di ottobre stimando ancora una sessantina di metri prima della cima che rimandammo a giugno di quest’anno.

Ma fu una “lunga attesa”: alcuni acciacchi fisici prima, e la meteo instabile poi, ci faranno saltare tutta la stagione estiva e riusciremo a tornare sotto il muro finale solamente all’inizio dell’autunno.

Ed eccoci qua, abbiamo a disposizione due giorni di tempo finalmente stabile, del quale evidentemente non ci siamo accorti solo noi, visto che il sabato mattina si contano a Wendenalp ben 22 auto!

Risaliamo le fisse e finalmente riusciamo a mettere le mani su questi “benedetti” ultimi sessanta metri che saliamo giusto in tempo prima di dover scendere per il sopraggiungere del buio.

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Ph. Luca Passini

Pianto gli ultimi due spit di sosta e mentre il sole sparisce dietro l’imponente mole del pilastro Excalibur mi assale quella sensazione di sollievo mista a soddisfazione che solo una giornata così ti può dare. Ma solo per poco: l’attenzione non può calare, la discesa lungo la via necessita concentrazione così come il ritorno verso il parcheggio che affrontiamo all’incalzare del buio.

Arrivati all’auto troviamo Matteo, Arianna, David, gli amici Valdostani che ci hanno affiancato tutto il giorno dal vicino pilastro Excalibur e tanti altri arrampicatori che si scambiano opinioni e commenti sulla salita del giorno.

Le pareti ormai non si vedono più… si possono solo immaginare, sperando in un’altra giornata come questa… in Wenden!”

Paolo Spreafico

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Ph. Luca Passini

 

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