Rote Wand:
Pareti da brividi
Di Fabio Palma
Questo è un articolo propositivo, niente di vissuto o da raccontare.
Non ci siamo stati, insomma, in e su questa parete che si pone a confronto con le ben più frequentate pareti dolomitiche e svizzere con molti punti da far valere.
Ma ce ne hanno parlato in termini così positivi che abbiamo pensato di pubblicarla in attesa di più vive e dirette sensazioni.
Una parete, diciamo subito, che non ha mezze misure: molte vie sotto il 6c, parecchi vioni dal 7b in su, con qualche proposta per salitori da Silbergeier in su.
Beat Kammerlander, per esempio, giura che la roccia è degna del miglior Ratikon.
I F.lli Pou, che è un posto magnifico e molto impegnativo.
Scalatori d’oltralpe non così sconosciuti avvertono di stare lontani dalle vie di Rochus Mathis, Zaratoga e, soprattutto, Psycho.
Loro dicono che in tutte le Alpi non vedono come potrebbe esserci una via così mentale come Psycho, da cui sono tornati indietro proprio tutti.
D’altronde, questo Mathis è anche l’apritore della Zauberlhering, la via più psicologica del Ratikon, già tentata da Rossano Libera che ne racconta con grandissimo rispetto.
La via Karamaja, del 1989, propone 9+ obbligatorio, ovvero 7c.
E’ di un certo Martin Murr, e qui bisogna aprire una doverosa parentesi.
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