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RISO PATRON: UNA NUOVA PERLA

“Quella è una zona che io definisco strepitosa – ha commentato il Ragno Giuliano Maresi che nel 1988 era nella spedizione di Casimiro Ferrari – Da quel poco che si è appreso Matteo ha fatto una gran via di ghiaccio. Il Cerro Riso Patron, Centrale (quello salito da Casimiro e compagni) o Sud,  da qualsiasi parte lo guardi ha pareti molto imponenti. Sicuramente ha fatto una bella salita. Una bella notizia per i Ragni e per tutto l’ambiente. Matteo, senza nulla togliere agli altri, è sicuramente l’uomo di punta. Adesso aspettiamo il suo rientro per vedere qualche fotografia… così ringiovanisco un po’ anche io”. così Giuliano Maresi

E Bruno Lombardini, che non sta nella pelle a ricordare il 1988, esulta: “Il posto è stupendo, sono contento che siano riusciti a fare una via – ha detto il Ragno Bruno Lombardini che nel 1988 è arrivato in vetta con Ferrari e Spreafico – Mi hanno detto che in questi anni quelle zone sono cambiate tanto, adesso aspettiamo di sentire il racconto. Di sicuro quando vengono realizzate certe salite bisogna solo fare i complimenti. Certo che andare là in Kayak…che coraggio!! Noi con la barca abbiamo avuto tanti problemi”.

matteo della bordella

Matteo in uno dei tantissimi bivacchi degli ultimi dieci anni

Per ora sappiamo solo che sono 900 metri di via, con due tiri molto difficili, e che è una grande via di ghiaccio che arriva alla cima Sud. Che la montagna, dicono i nostri “vecchi” Mario Conti, Bruno Lombardini (salitori nel 1988) e Giuliano Maresi ( con loro in quella spedizione e da sempre, nelle nostre cene e incontri, super nostalgico di una montagna, ci diceva, asoslutamente unica), è una delle più remote del pianeta, ma siccome Matteo e il nostro amico Silvan Schupbach non si sono voluti far mancare nulla, l’hanno pure voluta raggiungere con 105 km di Kayak, cosa che ha stupito soprattutto i nostri anziani che si ricordano aver avuto non pochi problemi con una barca seria.

Certo che possiamo dire che si tratta dell’ennesima perla del nostro Matteo, una star mondiale dell’alpinismo di tutti i tempi, un vero e proprio Re della Patagonia con una lista di prime salite che non ha eguali neppure nel passato (senza contare che nel periodo non patagonico ha salito vie nuove a Baffin, Groenlandia e Pakistan di spessore enorme), e che per la storia del nostro gruppo è una salita, l’ennesima di questi anni d’oro, da ricordare.

Matteo da scarni sms satellitare pare che voglia rimanere sotto la montagna un’altra settimana per tentare un’altra via nuova. Noi tutti torneremmo indietro a festeggiare ma sappiamo che lui e anche Silvan sono proprio di un’altra razza

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