Pur non avendo assolutamente messo pressione come società e allenatori, un pò di tensione per la possibile qualifica agli italiani c’è stata, eccome.
E nelle categorie u12 e U10 le posizioni fra una gara e l’altra cambiano in maniera molto più frequente rispetto alle categorie superiore. Giulia, per esempio, reduce da uno splendido 2° posto, fallisce inopinatamente la finale su corda, e qualche lacrimona non lascia presagire nulla di buono. Però l’ambiente è sereno, qualche risata e le arriva il sesto posto in velocità, più che sufficiente per gli italiani. Valentina doveva solo centrare le finali e lo fa, quinta in speed e ottava in lead. Ora sotto con gli allenamenti perché soprattutto su corda può fare molto meglio. Grandi rimpianti per Gaia, arriva quarta in speed e sesta su corda, rimane fuori dagli italiani per poco e purtroppo a causa delle gare precedenti. Ma ha grandi potenzialità, piccola lezione per gli anni a venire, quando tutto sarà più difficile ma anche più bello. Vera rimane fuori dalla finale speed e bon basta quella di corda, che poi la vede ottava. Ma anche lei è tranquillamente da italiani, per il futuro. Nella categoria U10 conta solo e solamente divertirsi, e apprendere al meglio più schemi motori possibili. Se poi Marghe arriva terza nella Speed, tanto meglio. Il sedicesimo su corda è un po’ altino, bisognerà scalare di più. Melissa fuori dalla finale Speed, quinta su corda.
Luci e ombre per gli U14 e U16, ma alla fine, sicuramente molte, ma proprio molte più luci!!
Nella speed U14M Samuele, che puntava ai primi 4, entra nella finale col terzo tempo e tutto lascia presagire che se la possa giocare anche per la vittoria: nei quarti, però perde le prese e viene inopinatamente eliminato. Grandi lacrime e settimo posto, con un pò di lavoro psicologico per ricaricare le pile per la prova con la corda.
Praticamente simile quello che accade a Glenda, U14F: nella prima delle due prove di qualifica inciampa sulla corda, non tirata sufficientemente, e quindi deve per forza sparare a tutta nella seconda, perdendo anche lei le prese e venendo quindi eliminata. Anche con lei si puntava ai primi 5 posti…passa invece Camilla in finale, evidentemente gli strani allenamenti delle sue settimane precedenti ( doveva arrivare al top delle vie di difficoltà in 30 o 120″, e all’inizio si fermava al primo rinvio…) hanno dato frutto.
Lunghissimo discorso di carattere psicologico e nella corda Samuele e Glenda si riscattano, denotando carattere, arrivando in finale e piazzandosi rispettivamente 7° e 6°. Camilla invece patisce la solita paura di arrampicare da prima, mentre un pò sottotono Simone e divertita alla prima esperienza Francesca.
La domenica, U16F, Alessia fallisce la finale su corda e non è una bella notizia, due errori di lettura e un niente la fanno cassificare 9° nella qualifica invece addirittura di 4°!! Non bene Pietro, ma dopo l’operazione all’appendicite era presente solo per divertirsi.
Alessia è una ragazza dal carattere molto forte e anche lei si è allenata bene nella speed. Per questo entra col quarto tempo in finale e conferma, bravissima, questo piazzamento finale, impensabile soltanto due mesi fa. Alessia è scalatrice di buona resistenza, ma evidentemente ora possiamo dire che sia anche veloce…
Negli U16M Mattia e Luca entrano in finale primo e secondo, poi Mattia in finale viene battuto da un ragazzo di Torino ma di fatto è primo nella classifica lombarda. Luca scivola al terzo posto lombardo, ottima prestazione comunque, che diventa straordinaria con la vittoria nella specialità speed, dove si dimostra grandissimo agonista anche dal punto di vista mentale visto che nella sfida finale partiva con quasi un secondo di distacco dal favoritissimo. Ma la finale è sempre un’altra cosa…Mattia si accontenta invece di entrare in finale, non ama particolarmente questa specialità.
Sappiamo che ci sono squadre agguerritissime come numero di allenamenti e supporto, come Rock Palace e Triuggio, ma in generale è tutto il movimento che sta crescendo.
Figli e figlie d’arte? Sempre meno.
La stragrande maggioranza dei bambini ora ha genitori che non scalano, quindi l’arrampicata la respirano solo nelle squadre. Così pianificare una crescita di anni, non solo stagionale, è molto importante per allenatori e società. L’impressione di tutti è che ogni anno il livello medio cresca, così i criteri di allenamento, spesso derivanti da sport di lunga tradizione come ginnastica e atletica, si fanno sempre più studiati e meditati. Non basta più tenere le prese, svasi, tondi e volumi obbligano a lavorare su destrezza, coordinazione, equilibrio.
A tutti i nostri atleti un grazie per il bell’ambiente dei nostri gruppi e per come anche coi genitori stiano credendo nel percorso che facciamo.
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