Dimitri (25 anni) è uno dei ragazzi che ha partecipato al corso roccia appena concluso. Marco Maggioni, Paolo Grisa e Michele Tapparello sono tre dei giovani alpinisti dell’Academy dei Ragni. Lo scorso weekend si sono uniti a Fabio Palma, Matteo Piccardi, Luca Passini e Paolo Spreafico per il loro primo assaggio della roccia del Ratikon. Tutti insieme fino alla base delle pareti, poi vecchietti da una parte e giovinastri dall’altra! Questo è il racconto della giornata nelle parole di Dimitri.
ph. Matteo Grisa e Michele Tapparello
“Sul Ratikon avevo letto grandi imprese di grandi fenomeni, avevo cercato foto e relazioni per capire se dopo un corso base avrei potuto buttarmi in quel mare di roccia che tutti definivano magnifica.
La conclusione delle mie ricerche è stata: scenario sicuramente da favola, ma decisamente severo e fuori dalla mia portata, ovviamente visto che non ho mai salito una via normale da primo neanche in Grignetta. Mi ero ripromesso che durante le vacanze sarei comunque andato a dare un’occhiata dal basso in Ratikon, come in Wenden.
Quando durante la cena di fine corso mi è stato chiesto, domani vieni in Ratikon? La mia risposta non poteva essere altro che SI. Ogni lasciata è persa e queste occasioni non capitato due volte.
Decisamente eccitato per quello che mi aspettava (in realtà non così consapevole) cerco di prendere sonno.
Ritrovo ore 6.00, mi presento a quel ragazzo, Marco, che poi diventerà il mio capo cordata, arriva Fabio l’artefice di tutto, si parte 250 km, si trovano gli altri componenti del gruppo e si parte.
Arrivati al posteggio sotto le pareti, il commento che mi sono tunuto per me, è stata una sonora imprecazione.
La faccio breve, decidono la via da salire e si parte. Marco scala molto bene e con una calma disarmante tutti i primi tiri, io con lo zaino cerco di dare il massimo e di essere veloce per non perdere contatto con Paolo e Tappa che ci precedono.
Avevo scalato solo una volta con lo zaino e avevo giurato di non farlo mai più, ma alla fine questa scelta si è rivelata corretta, è piacevole a volte avere delle comodità. Tutto tranquillo, la scalata è fantastica, la roccia superba, ambiente decisamente motivante.
Arrivati tutti alla sosta del tiro più duro, prima del traverso, Paolo e Tappa ci dicono che non vanno avanti, sono le 19.30, ancora tre tiri non semplicissimi, discesa incerta, ore di luce poche e in quattro siamo lenti. Marco dimostra grande carattere e continua, io lo seguo decisamente più teso, quando annuncia il suo arrivo alla sosta dell’ultimo tiro difficile, tiro un grosso sospiro di solievo. Ultimo tiro, scalato velocemente, Marco praticamente mi tira in sosta, fine della salita, siamo a metà strada. Gli faccio i complimenti.
La discesa si rivela un pò macchinosa, forse troppo, noto che anche Marco accusa un pò la tensione, tirare le doppie è faticoso a questo punto, siamo stanchi. Commetto un grave errore, perdo il discensore. Calma… mezzo barcaiolo e giù più in fretta che si può.
Arriviamo a terra, ci aspettano Tappa e Paolo. Mi accendo una sigaretta, corriamo fuori dallo zoccolo, è praticamente buio e inizia a piovere,troviamo gli altri ragazzi che ci aspettano.
Sono distrutto ma felice, per me è stata un’avventura esaltante!!!!!
Sono super motivato per proseguire!!! Grazie a tutti per questa esperienza”.
Dimitri