Siamo felici e orgogliosi che ci sia anche il Ragno Daniele Bernasconi nella spedizione della Scuola di Alta Montagna dell’Esercito, che il prossimo 10 giugno partirà alla volta del Pakistan, per tentare la prima ripetizione della cresta nord-est del Gasherbrum IV (7925 m).
La spedizione, presentata ufficialmente lo scorso venerdì all’Auditorium Casa dell’Economia di Lecco nell’ambito della manifestazione Monti Sorgenti, tenterà la salita della mitica via aperta esattamente 60 anni fa dal gruppo guidato da Riccardo Cassin e che vide sulla vetta la straordinaria cordata costituita da Carlo Mauri e Walter Bonatti.
Daniele Bernasconi, che in passato è stato anche presidente del nostro gruppo alpinistico e vive quotidianamente la sua passione per la montagna anche come guida alpina e geologo, ha una grandissima esperienza alle altissime quote. Al suo attivo svariate spedizioni e tre 8000 saliti rigorosamente senza l’utilizzo di ossigeno di cui uno, il Gasherbrum II, raggiunto in prima assoluta dal’inviolato e versante nord, con una splendida salita in stile alpino.
Con lui ci saranno il capospedizione Magg. Valerio Stella e i caporalmaggiori Marco Majori, Maurizio Giordano e Marco Farina.
La sfida che attende la spedizione è sicuramente una fra più difficili ed entusiasmanti: terreno ripido e tecnico su roccia, ghiaccio e misto, a un soffio dagli 8000 metri, su una delle più imponenti ed eleganti cime del Karakorum.
Il valore assoluto dell’impresa che Cassin e compagni compirono 60 anni fa, con stile leggero e concezione modernissima per i tempi, forse non è stato ancora oggi completamente compreso, ma il tempo trascorso senza ripetizioni di successo (nonostante i tentativi) sta lì a dimostrare chiaramente che non si tratta certo di una passeggiata!
“Non è semplice affrontare difficoltà tecniche a quelle quote – ha spiegato Daniele nel corso della presentazione – Ma tutto laggiù è difficile e duro. Il GIV è una montagna che mi è sempre piaciuta, credo sia davvero più complicata di altre visto che pochissimi sono arrivati sulla vetta principale e che non esiste una “via normale” per salire.
Ho pensato molto se accettare l’invito e alla fine ho deciso di concedermelo: è dal 2013 che non vado in Karakorum. Quella zona è il concentrato di montagne più belle che abbia mai visto, c’è una quantità di cime, e quindi di sogni, che non basterebbero 10 vite per realizzare”.
Tutto il Gruppo Ragni saluta la nuova avventura di Daniele e compagni con un grande in bocca al lupo!