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Ragni al Film Festival: il filo della storia

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ph. © Federico Bernardi

Evento conclusivo del Trento Film Festival, sala strapiena (750 posti) e sul palco i Ragni delle più diverse generazioni, alcuni in prima persona, altri nel ricordo.

L’appuntamento dello scorso venerdì al Teatro Sociale di Trento è stato un momento di meritata celebrazione e riconoscimeto a livello internazionale del valore della tradizione alpinistica dei Ragni in occasione del settantesimo anniversario del gruppo, ma anche l’opportunità per riscoprire il senso di quel “filo della storia” che, oltre a dare il titolo alla serata, esprime il significato più autentico del nostro sodalizio.

Sul palco, assieme al presidente Fabio Palma nelle vesti di conduttore della serata, sono saliti tre dei nostri più giovani e attivi talenti: Matteo “Giga” De Zaiacomo, Luca Schiera e Matteo Della Bordella. A ciascuno il compito di raccontare se stesso e la propria attività e, nel contempo, di presentare personaggi ed eventi fondamentali nella storia dei Ragni: Cassin e il McKinley per Giga, Mauri e il Gasherbrum IV per Luchino, Casimiro Ferrari e la Est del Fitz Roy per Teo.

Dietro questa serata c’è stato un grande lavoro di preparazione – commenta Fabio – Per ognuno dei tre grandi personaggi citati sono stati costruiti slideshow inediti, poi video dedicati all’attività di ciascuno dei tre giovani. Ai video storici ha lavorato Sandro Filippini, Direttore artistico e ideatore del format, con la collaborazione mia, di mio figlio Yuri e di Francesca Mauri. Per il materiale video sono state recuperate dallo stesso Filippini interviste inedite, filmati provenientri dall’archivio del Trento Film Festival e dalle teche Rai. Un lavoro di ricerca che ritengo davvero importante e che meriterebbe di essere presentato anche a Lecco. Venerdì scorso, per la prima volta l’alpinismo lecchese è stato protagonista dell’evento clou del Festival, che ha reso omaggio alla nostra città come una delle capitali dell’alpinismo italiano”.

La ricerca del filo della storia e il confronto con le generazioni precedenti è stata un’esperienza che ha coinvolto e colpito anche i giovani protagonisti della serata, lasciando qualche cosa che va al di là della semplice emozione del momento, come si evince dal commento di Giga: “La nostra serata al Trento Film Festival è stata una piccola sfida da interpretare e vivere. La formula adottata era nuova per tutti noi e come tutte le sfide nessuno sapeva se ne saremmo usciti bene! Dovevamo affiancare le nostre esperienze a personaggi storici del gruppo che per personalità e capacità hanno saputo da sempre ispirarci e guidarci. Avevo scelto Riccardo Cassin perchè una mia drammatica esperienza in Dolomiti mi aveva messo di fronte alla potenza e al il genio delle sue imprese. Preparando la serata ho finito per conoscere e confrontarmi con tutte le sue imprese, dalla storica salita al McKinley, al dover convivere la passione per l’alpinismo con il lavoro quotidiano, stile di vita molto simile al mio. Salire su un palco come quello di Trento è stato talmente emozionante che tutto sarebbe potuto sparire dal mio cervello, invece l’abbraccio di questo Festival, fin dalle prime ore del pomeriggio, ha saputo convolgermi con l’atmosfera giusta e la tranquillità di chi ama la montagna e dalla montagna ha imparato l’umiltà di guardare negli occhi le persone senza giudicare. La serata è andata bene e questo spirito mi ha dato persino la possibilità di divertirmi insieme a Fabio sul palco e il piacere di ascoltare i miei compagni e le storie del nostro gruppo”.

Anche per Luchino questo confronto con il passato è stato importante e per certi versi sorprendente: “Guardando i video di ieri e quelli contemporanei si nota ovviamente un grande progresso nella difficoltà tecniche delle vie, grazie alla tecnologia e all’allenamento, ma mi pare evidente come le motivazioni e lo spirito dell’andare in montagna siano rimasti gli stessi”.

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ph. © Federico Bernardi

Anche il momento conclusivo della serata, quando tutti i Ragni intervenuti a Trento sono saliti sul palco, non è stato pura coreografia. Per noi, come per il pubblico, quei maglioni rossi e quelle facce con i segni delle età più diverse, ma, come ha scritto Chiara Todisco su La Stampa, con “lo stesso sorriso da furbetti”, che è il sorriso della passione che non si esaurisce mai, sono la testimonianza concreta dello Spirito del Gruppo, che oggi, alla tenera ettà di 70 anni, ha ancora una voglia incontenibile di nuove scalate e nuove avventure.

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ph. © Federico Bernardi

Nel seguito potete leggere alcuni degli articoli dedicati alla serata dei Ragni al Film Festival:

Montagnaexpress.it: “Ragni di Lecco al TFF: Quando si celebra un compleanno di roccia, passione e alpinismo”

Lo Scarpone: “I 70 anni dei Ragni di Lecco al Trento Film Festival”

La Stampa: “I Ragni di Lecco festeggiano i 70 anni: a Trento vecchie glorie e nuove generazioni”

L’Adige: “Ragni di Lecco, insieme”

Mountainblog.it: “Ragni di Lecco: 70 anni di storia con lo sguardo al futuro”

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