Pier luigi Airoldi (Luigino)
nato a Lecco il 7 dicembre 1931 e residente a Ballabio dai primi anni Ottanta.
Membro del Gruppo Ragni della Grignetta dai primi anni ‘50 e subito dopo entra a far parte del Club Alpino Accademici Italiano, Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana, cittadino Onorario dei comuni di Ballabio, Lecco e Bovisio Masciago, membro del Club Haute Montagne francese, Accademico del CAI, Coni – Azzurro d’Italia, Istruttore nazionale d’Alpinismo di tre categorie, ha fatto parte del consiglio direttivo del C.a.i. di Lecco per una decina di anni, nel periodo 1950/60. Per 45 anni ha fatto parte della squadra di soccorso alpino del C.A.I. di Lecco.
Inizia la sua attività alpinistica verso i diciotto anni con gli amici di Monza. Le sue prime esperienze sono logicamente sulle pareti del ‘Medale’, poi sulle Grigne per passare alle svariate ascensioni su tutto l’arco Alpino.
La parte più interessante della vita alpinistica di Luigino sono le spedizioni extra-europee. La prima a cui partecipa e che rimane sempre al primo posto nel suo cuore è la ‘spedizione città di Lecco’ per la conquista della parete Sud del monte McKinley in Alaska ‘61.
Visto che la prima esperienza è stata impegnativa ma anche molto fortunata ed entusiasmante eccolo protagonista di almeno una quarantina di spedizioni in giro per il mondo ma non ha mai trascurato il fascino delle nostre montagne scalate con i migliori amici ed anche con i personaggi più noti della storia dell’alpinismo quali il Conte Aldo Bonacossa, Carletto Negri, Lionel Terèe e Nino Oppio, Riccardo Cassin e Casimiro Ferrari ma anche con tanti amici dei maglioni rossi, uno per tutti Dino Piazza.
Attività più importante svolta con.:
Aldo Bonacossa, inizio anni ’50, Punta Rasica in Val Masino; per parecchi anni hanno frequentato le Alpi della Val d’Ossola e assieme hanno affrontato più di 20 vie nuove ideate da Esposito e Tizzoni (due dei conquistatori della Grandes Jorasses con Cassin). Le relazioni di tutte queste vie sono nell’archivio Bonacossa.
Carletto Negri con lui si è istaurata un’amicizia particolare perché molto probabilmente lo riteneva il suo “pupillo” Avevano molta affinità nello stile di arrampicata; con lui ha salito le Grigne in molteplici vie, poi in Val Masino una delle prime ripetizioni della spigolo della Punta Torelli e la prima ripetizione della sua via sulla Nord del Disgrazia.
Lionel Terèe con cui ha scalato nei primi anni ‘50 la Nord del Badile, la Cresta de Gironde (Grandes Jourasses) la via Rebuffa alla Agille du Midì. L’ultimo incontro in Alaska nel 1974 poco prima della sua scomparsa .
Nino Oppio legati da una grande amicizia e da una reciproca grande ammirazione per lo stile di arrampicata ha arrampicato con lui sulle Grigne e poi ha ripetuto per la prima volta la sua via alla Punta Fiorelli in Val Masino – una delle prime ripetizioni di un’altra via sul Sasso Cavallo – la 3° ripetizione della Via sulla Punta Uccello sulle Alpi Apuane – prima e unica ripetizione sulla Punta Sfinge in Val Masino (dopo è franata e il percorso è variato) , lasciando ad Airoldi la dedica per la nuova via.
Riccardo Cassin con il quale ha condiviso 40 anni di alpinismo le esperienze più significative sono la parete ovest del Pizzo Badile – Via della Guide Coron di Brenta – Prime rip. Gran Diedro del Brenta – Tre cime di Lavaredo e fra le tante altre la parete Sud del Monte Mc Kinley in Alaska non solo in spedizione con lui ma bensì in cordata con lui.
Con Casimiro Ferrari si può parlare di una vita trascorsa insieme, dall’infanzia vissuta alla periferia di Lecco alle grandi imprese vissute sulle montagne della Patagonia e dell’Africa. Sulle nostre alpi oltre alle arrampicate ‘classiche’ ha vinto svariati rally internazionali di sci alpinismo sia in Italia che Francia, Austria e Spagna.
L’Africa é una passione che cresce gradualmente. Attraversate di deserti si mischiano a salite sul Kenya e Kilimangiaro; con l’Africa iniziano le prime esperienze di volontariato, diventa volontario dell’associazione ‘Mondo Giusto’ che si occupa dello Zaire, Ruanda e Congo aiutando alla manutenzione di impianti costruiti da questa associazione come ospedali, dispensari, dighe, centrali elettriche e condutture idriche.
Tutte queste esperienze sono sempre legate ad amicizie molto forti, alla fiducia nel compagno di cordata al quale affida la sua sicurezza e che crede a sua volta in lui e nelle sue capacità, in salite importanti, sfide divertenti ma sempre con serietà e rispetto per la montagna. Infatti in oltre quarant’anni di vita in montagna non c’é mai stato un incidente o un infortunio, perché la montagna é sempre da temere e rispettare. Parallelamente a queste attività é nata anche un’importante
esperienza di vita. Per ben 45 anni é stato volontario nella squadra del Soccorso Alpino di Lecco ed essendo Istruttore Nazionale di alpinismo e membro degli ‘Accademici Italiani’ é stato direttore di molte scuole di alpinismo, non solo di Lecco ma anche in Brianza e nel Milanese. Con il C.a.i. di Carate Brianza, di Cassano D’Adda e Bovisio Masciago ha collaborato per un ventennio, ed ha avuto la soddisfazione di avere allievi molto capaci che hanno portato il nome dell’alpinismo Lombardo sulle vette dei quattro continenti. Dalla sua ‘ala’ è uscito anche l’ex presidente generale dei C.A.I.,Gabriele Bianchi, ed il fotoreporter Fabrizio Delmati che sin da ragazzini hanno partecipato attivamente alla sezione di Bovisio Masciago creata da Claudio Bianchi padre di Gabriele che si è avvalso della collaborazione di Luigino Airoldi per ‘partire’ con questa nuova sezione del C.A.I..
La passione per la montagna va oltre e da circa 20 anni si occupa dei ragazzi disabili, partecipando attivamente all’associazione Jack Canali che accompagna ciechi e portatori di handicap in montagna e a sciare. Con la nascita dei nipoti si lascia coinvolgere anche dal mondo della scuola e frequentemente viene invitato per escursioni o proiezione di fotografie e filmati cercando di trasmettere anche ai più piccoli il valore e la passione per la montagna.
Anche l’università di Cambridge si è interessata a lui con una pubblicazione.
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