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ARRAMPICATA SPORTIVA SULLE ALPI OROBIE: LA FALESIA DI MARTINI

di Andrea Pavan

Le cose spesso accadono per caso. Non è che avessi molta voglia di sbattermi a pulire, chiodare, anche scalare. L’inverno in Valtellina chiama lo scialpinismo, ma viste le condizioni non proprio eccelse della neve, era più motivante andare a spasso per i boschi in compagnia del mio cane svogliato…Girovagando lungo il versante orobico sopra Piateda, avevo visto già da un po’ di tempo questa piccola barra rocciosa. Da lontano però sembrava veramente piccola, di altezza minima, non pareva neanche degna di una visita. Avendo però voglia di togliermi lo scrupolo di vedere com’era, un’occhiata sono comunque andato a darla!

La prospettiva fortunatamente mi aveva ingannato e quella che sembrava una paretina insignificante, in realtà si è rivelato un muro strapiombante alto oltre 20m. La roccia, nella parte di sinistra di primo impatto sembrava ghiaia verticale e pure scagliosa e il disgaggio si preannunciava bello pesante; la situazione cambiava nettamente sulla destra: i tiri che si potevano chiodare si vedeva che erano belli.

A questo punto dovevo decidere se iniziare il lavoro di chiodatura da muratore bergamasco o lasciare stare. Dopotutto il muro di destra era una figata! Dopo aver chiesto ai proprietari dei terreni il permesso di passare dalle loro proprietà, mi sono così calato lungo la parete per valutare la faccenda: la roccia anche sulla sinistra non era poi così terribile e i tiri avevano un loro perché.

Il fatto che Martini sia a meno di dieci minuti di auto da Sondrio, che a piedi si cammini cinque minuti, e che il pomeriggio la parete sia in ombra, mi ha convinto a cominciare i lavori. Dalla primavera all’inverno del 2024, con l’aiuto di alcuni amici abbiamo chiodato e realizzato un accesso sicuro. Dopo tutta ‘sta fatica abbiamo anche scalato e siamo riusciti a salire i tiri appena chiodati; la parte divertente del lavoro è andata bene!

Ora troverete tiri a volte particolari, in strapiombo e su un tipo di roccia che in prima battuta può risultare, a seconda dei casi, spiazzante o stimolante: ci sono moltissime prese verticali e cosa rara in quest’area della Valtellina, alcuni tiri salgono su fessure strapiombanti ad incastro, da salire preferibilmente con gli appositi guantini. Non mancano comunque tiri a tacche su placca strapiombante. Per sintetizzare: l’arrampicata è sempre fisica e su qualche tiro serve anche un po’ di resistenza.

Buone arrampicate!

Pavaz

NOTE TECNICHE

Falesia posta in comune di Faedo (SO) e chiodata nel 2023 da Andrea Pavan, con la collaborazione di Ricky Branchi, Marco Giudici, Michela Scieghi e Davide Duca.

L’abitato di Martini, posto allo sbocco della Val Venina, è raggiungibile in auto da Sondrio in circa dieci minuti. La parete è formata da una fascia rocciosa strapiombante la cui porzione di sinistra (tiri 1-5) si presenta piuttosto scagliosa mentre quella di destra risulta integra e compatta.

Caratteristiche di Martini sono le fessure, le prese verticali e le pinzate. La parete, posta ad una quota di 550 m s.l.m., è rivolta ed est e va in ombra verso mezzogiorno. Il sole non arriva da dicembre a febbraio; ideali le mezze stagioni. Luogo al riparo dai venti.

Dopo piogge prolungate la parete rimane bagnata per alcuni giorni; quando invece la roccia è completamente asciutta è possibile arrampicare anche durante deboli piogge.

Parte sostanziale del materiale è stata generosamente fornita dal gruppo dei “Ragni di Lecco”. La parete è attrezzata con fix inox e soste inox con anello. La base dei tiri è abbastanza comoda ma esposta, non adatta ai bambini. Almeno per i primi mesi di frequentazione è vivamente consigliato l’uso del casco.

Il sito di arrampicata ricade all’interno di terreni privati.

NON GETTARE PER TERRA rifiuti, tape, mozziconi, ecc…

Espletare i propri bisogni a debita distanza dai sentieri e dai tiri di arrampicata

ACCESSO

Percorrendo la tangenziale di Sondrio in direzione Tirano, quasi al suo termine, appena prima del passaggio a livello, svoltare a destra in direzione Piateda-Faedo. Dopo circa 350 m imboccare sulla destra la strada per Faedo. Percorrerla per circa 3,7 Km fino ad un tornante verso destra; all’altezza del tornante imboccare Via Martini che in breve conduce al nucleo abitato. Poco prima del gruppo di case parcheggiare sulla destra. Procedere a piedi per 100 m e percorrere in discesa la breve scalinata posta al termine del piccolo piazzale posto tra le case. Traversare in piano nel bosco per circa 20 m passando tra tre grossi castagni poi scendere in diagonale per altri 30 m fino ad intercettare la corda fissa che si segue fino alla parete (tratto esposto). Cinque minuti dal parcheggio.

I TIRI

1GRANPAVESI20m6cPassaggio ermetico a entrare nel diedrino finale
2SBRISOLONA          20m6cLame e diedrini poi fisica in alto
3MILLESFOGLIE  20m6c+Prima parte varia poi finale fisico
4DOUBLE CRUNCH16m6bEvita la parte difficile della 3
5CROCCOBISCOTTO16m6b6b              Passo iniziale scontroso poi più facile
6MARTINI DRY23m7bResistenza e singoli con buoni riposi
7GIOTTO22m7cFessura strapiombante con incastri di mano e dita
8MARTIN PESCATORE22m7c+Passaggi fisici su tacche in strapiombo
9GIOTTO SI FA DI CRACK23m7b+Resistenza e singolo a collegarsi alla 10
10MARTINI CRACK22m7bBella fessura con sezione difficile a metà
11ITALODISCO20m7c+Ristabilimento, tacche, spigolo e finale più semplice
12PINZALANDIA19m7bFacile partenza poi sezione dura e finale più facile
13LOTTA GRECO ROMANA CON UN GIGIÀT18m7 aMuretto su belle prese poi incastri e opposizione
14IL CAPRONE BIANCO15m7 aPrese verticali e singolo in uscita

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