Ecco a voi le parole di Matteo Motta che ci racconta dell’apertura di una nuova via sulla Regina delle Orobie!
Spesso siamo impegnati nella ricerca di chissà quale obiettivo o avventura mentre, quasi inconsapevoli, le belle storie ci passano tra le mani. A volte basta “solo” saperle cogliere e lasciarsi trasportare, il resto vien da sé.
Sabato 25 giugno io e Maurizio Tasca (per gli amici Mauri) andiamo a ripetere la via “Dal tramonto all’alba” alla Pala del rifugio in Presolana, aperta da Marco Vago e compagni nel 2000, facendo probabilmente la seconda ripetizione della via.
Le temperature sono alte, il meteo è super stabile e abbiamo anche la domenica libera, praticamente una congiunzione astrale più unica che rara! Per il giorno successivo Mauri mi propone di andare sulla Nord a continuare una via che, in un pomeriggio di attesa nel settembre 2021, aveva iniziato mettendo i primi 3 fix in autosicura. Io ero un po’ stanco dalla via fatta quel giorno ed ho pensato: “ma si dai, gli faccio un favore e vado a tenergli la corda, tanto domani sono un cadavere e non combino niente”.
Non avevo nessuna aspettativa e vivevo il tutto quasi con distacco, come se quello fosse solo il suo progetto; mai e poi mai mi sarei immaginato che stavo per iniziare ad aprire una via sulla Nord della Presolana.
Il giorno dopo partiamo, Mauri, Nicole Duci ed io ed inizia l’avventura.
Quello che era il SUO progetto si è trasformato velocemente ed in modo molto naturale nel NOSTRO progetto. Il primo giorno Mauri finisce il primo tiro, ci recupera in sosta mi dà il trapano e i cliff e mi dice: “vuoi andare tu?” Non ero proprio preparato a partire ma…come fai a dire di no?
È stato il primo di una serie di week end bellissimi: di giorno sulla via tra divertimento e spavento e la sera coccolati da Sandra e dal meraglioso staff del Rifugio Albani.
Il weekend successivo si aggiunge Luca Masarati AKA Billy (perchè ha il vizio di chiamare tutti Billy ed in breve tempo è finita che ci chiamavamo tutti “Billy” a vicenda…della serie:”oh Billi ce l’hai tu la spazzola?” e in un colpo solo rivevevi due no e un sì).
Il gruppo era appena nato, ognuno di noi aveva scalato con almeno un’altro socio della cordata ma mai tutti e 4 insieme. Diciamo che Mauri è stato l’artefice dell’idea e della creazione del gruppo. C’è stato un bellissimo clima da subito, sempre a prenderci in giro come se ci conoscessimo da una vita e allo stesso tempo grande collaborazione e intesa. Capitava di partire per il tiro e dopo alcuni metri dalla sosta dire “nooo, cxxxo Billy ho dimenticato il secchiello e il totem nero!!!” e di risposta:“vai tranquillo Billy ti ho attaccato tutto”. Ti guardi l’imbraco e ti ritrovi il materiale esattamente dove l’avresti messo tu. Figata.
Ognuno ha messo a disposizione le proprie energie per il gruppo e per questo progetto condiviso, non scontato per una cordata “giovane” come la nostra. E così, tra un risata e un runout, la via inizia a prendere la sua forma e in 5 giornate completiamo l’apertura e la pulizia di “L’ultima Luna”.
Va bhe la via andate a farla…sarete voi a dire se ne vale la pena ma il nostro parere, di parte ovviamente, è che è molto bella! Roccia superlativa e alcuni tiri hanno delle prese talmente belle e particolari che sembrano finte.
Abbiamo aperto una via con protezioni miste, distanti ma il giusto. Durante la pulizia da terra e erba abbiamo trovato molti più buchi e clessidre (27 già cordonate in tutta la via!!) di quelle che abbiamo usato in apertura; probabilmente la via si è un po’ addolcita ma sicuramente non ha perso la sua bellezza!! L’ho già detto che è una figata?! Ecco!!
Ora avete una scusa in più per andare a farvi coccolare al rifugio Albani!!!
Grazie ai copagni di cordata e a tutti coloro che ci hanno sopportato, supportato e aspettato!!
Grazie a Sandra, Chicco, Elisa e tutto lo staff del rifugio Albani!
Relazione
Accesso:
Come per le vie del lato destro della parete, oltrepassare l’attacco di “un giardino per Gianmario” e proseguire fino al termine del cavo e della corda fissa. Fix con doppio anello e sasso appeso con scritta “L’Ultima Luna”
1L 35m 7b 7fix
Partenza dalla fine della corda fissa (sasso appeso con nome della via). Sallire lo zoccolo con roccia delicata fino alla cengia, seguire i fix verso sinistra, superare lo strapiombo e poi placchetta abuchi fino alla sosta
2L 45m 6c+ 4fix 5clessidre
Rinviato il primo fix ben visibile, salire dritti fino alla seconda clessidra ed una volta rinviata attraversare in orizzontale a sx e risalire al secondo fix; da lì in obliquo verso destra a superare uno strapiombino fino a raggiungere il 3 e poi 4 fix, poi dritti fino alla sosta seguendo le clessidre cordonate.
3L 35m 5c 2fix 2 chiodi
in traverso a sx (2 fix), continuare in abliquo a sx fino a un chiodo con cordino arancione salire dritti per teppe d’erba fino ad un’altro chiodo con cordino arancione e poi a dx verso la sosta
4L 30m 6b+ 3fix 1ch 2cl
dritti sopra la sosta (alien blu in un fessurino) poi in traverso verso sx fino ad un chiodo, superare lo strapiombo con buchi lunari e dritti fino alla sosta
5L 35m 7a 1fix 4cl
Dalla sosta superare un breve muretto sino a prendere una grossa scaglia (clessidra alla base); salire poi su placca a buchi in diagonale verso sx sino alla seconda clessidra cordonata. Rimontare il bomber poi dritti sino al fix e da lì puntare in alto verso sx su di una bella pancia a buchi. Rimontata la pancia seguire il logico diedro sino alla sosta
6L 20m IV 1 clessidra
dritti seguendo il facile fino alla prossima sosta nella nicchia a destra
7L 30m 7b 5fix 2cl
salire sul pulpito a sinistra della sosta (totem blu nella fessurina) superare il bombè (fix) e proseguire per placca strapiombante a buchi in leggero traverso verso sx. Dal terzo fix puntare nuovamente in leggera diagonale verso sx sino a raggiungere due clessidre con cordino. Da lì dritto sino alla sosta
8L 25m 5c 2cl
Traversare qualche metro verso destra sino a portarsi sulla verticale di una placca leggermente appoggiata, risalirla (2 cl cordonate), puntare alla grossa nicchia leggermente verso sinistra dove si sosta
9L 30m 6b+ 1cl 3fix
Risalire lo strapiombino a buchi a destra della sosta e dal primo fix in diagonale verso sinistra fino al secondo fix, superare il bombè sopra il terzo fix e poi per facili rocce al terrazzìno dove si sosta
10L 55m IV 4cl
attraversare la cengia detritica (3-4m) e salire sullo sperone di roccia per circa 25-30m poi spostarsi alla destra del diedro/canale seguendo le clessidre cordonate fino ad una sosta con 1 fix con anello (rinforzare con totem viola a destra)
11L 55m IV 3cl
aggirare lo spigolo a sinistra della sosta e proseguire per facili roccette fino alla cengia Bendotti. Sosta su un masso con un fix con anello (rinforzabile con 2 clessidre)
Discesa:
in doppia sulla via oppure dal cengione Bendotti oppure dallo spigolo.