A dire il vero a “sbarcare” in Sardegna è stato il nostro “neoragno” Riky Felderer, che, appena approdato nella sua nuova casa, ha subito cominciato ad adocchiare l’immenso giacimento di rocce ancora intonse che lo circondava… Da qui a mettere in piedi il nuovo cantiere c’è voluto solo il tempo necessario per far arrivare da Lecco trapano a tasselli, aprendo così un nuovo capitolo del progetto “Pietra del Sud”, con il quale i Ragni contribuiscono già da diversi anni allo sviluppo di nuove aree di arrampicata in quel paradiso della scalata che sono le regioni meridionali italiane.
Lasciamo però a Riky il compito di raccontare l’inizio di questa nuova avventura.
Cengia Giradili… era li da fare!
testo e foto di Riky Felderer
Che l’avessero vista tutti è ovvio! Ci si passa sotto per andare a fare la vie di punta Giradili.
Ben prima di trasferirmi nella zona questa falesia mi era saltata all’occhio più di una volta. È una barra di calcare di tutte le inclinazioni, lunga 5 o 600 metri. Panorama da cartolina, accesso tra i 10 e i 20 minuti a seconda dei settori… “Bisognerebbe fare qualcosa!”
È gennaio, e passo una mezza giornata a guardare meglio la roccia. Poi una telefonata col Palma, una col Passini, qualche convenevole e mi trovo un pacco a casa con trapano e spit. L’operazione “Pietra del Sud” sbarca in Sardegna. Un solo suggerimento: comincia! Noi arriviamo.
E così un sabato di febbraio faccio la perlustrazione definitiva e la domenica sono lì con Elena a cercare di venire a capo degli strapiombi più invitanti. La cosa si ferma dopo 12 spit messi dal basso, spesi tra bestemmie, cliff che saltano e micronut che non ne vogliono sapere.
Ma arrivo a un punto che non riesco a risolvere. Ci penserà Passini! Fisso una corda, mi calo e provo un’altra linea ma strapiomba troppo e mi serve un friend grosso per mettere il 5° spit. È ormai buio e torno a casa. Ma l’euforia da chiodatura è cominciata.
Nei giorni seguenti coinvolgo i miei soci locali Francesco, Roberto e Cristian. Torniamo sul luogo del delitto e attacchiamo le zone della falesia meno ostiche a cominciare il lavoro di pulizia, chiodatura e disgaggio. Da qui 10 giorni senza sosta, mani e ossa rotte ma grandi soddisfazioni.
Il nostro “bambino” comincia a prendere forma e una dopo l’altra nascono linee. Poi arriva anche Luca e anche le linee più ostiche vengono domate (nel senso di apertura, la libera…) e le soste piazzate. Per farla breve vengono messi 150 spit, 16 soste in tre settori diversi.
I gradi di sicuro partono dal 5b e vanno ben oltre l’8a. Dove non lo sappiamo. Ma il calcare è oggettivamente di prima qualità, con tiri a gocce, placche di wendeniana memoria (ma con chiodatura meno danger) e strapiombi a canne per adesso da liberare. I miei soci non si tirano indietro un secondo e finché tutto non è a posto, pulito e preciso non mollano. E non hanno chiesto nulla se non un trapano in più quando si fermavano!
Che dire? Un’esperienza incredibile, in cui abbiamo lavorato un po’ per noi e molto per gli altri, la sensazione di fare qualcosa di bello per il gusto di farlo, e adesso il dubbio… abbiamo chiodato forse il 20% di quello che si poteva. E dopo?
GUARDA LA RELAZIONE CON TUTTI I TIRI DELA FALESIA
Si ringrazia:
- I Ragni
- Il b&b the lemon house
- Pizzeria Il Castello di Cristian Murgia
- Cardedu Kayak di Francesco Muntoni
- Roberto Caboi
- La mia fidanzata
- Kinobi
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Nota:
Proposto da Fabio Palma nel 2011 e poi portato avanti soprattutto da Luca Passini, il progetto PIETRA DEL SUD ha permesso la nascita di nuove falesie in sette località. Nel sito trovate Frosolone (nuovi tiri grazie al progetto), Statte (nuova falesia), La Mannuta (Salento, nuova falesia), Palinuro (nuova falesia e supporto ad esistente settore), Costiera Amalfitana (nuova falesia, Capo d’Orso), Siracusa (nuova falesia e supporto ad altri settori). Ecco alcuni link
http://ragnilecco.com/siracusa-il-video-del-nuovo-paradiso-dellarrampicata/