Cari amici
quando fui eletto presidente dei Ragni di Lecco pensavo che presidente sarebbe stato sempre da scrivere minuscolo, e Ragni, il più glorioso gruppo alpinistico del mondo, occupando in altezza più spazio possibile. Erano già due anni che ero in primissima fila ad aiutare il gruppo a tornare Grande, ma pensavo che tutto ciò fosse una nostra piccola storia interna. Intanto i due grandi Matteo, Bernasconi e Della Bordella, che sarebbero stati poi affiancati da Luca Schiera, stavano vivendo l’epopea della Ovest della Egger, e quella sì era la storia pubblica da grandi riflettori, perchè si trattava di una grandiosa passione alpinistica di un gigantesco obiettivo storico.
E invece tutti voi, a migliaia, avete cominciato a scrivermi, a seguirmi e a seguirci, a salutarmi e a salutarci, a riempire teatri, palazzetti e perfino piazze, a farci sentire il vostro affetto. Abbiamo cominciato tutti, davvero, a sentire quella cosa che si leggeva essere “il calore della gente” e che pensavamo appartenesse a sport o altre arti. Non erano forse l’alpinismo e l’arrampicata passioni intime, tutte e sole nostre?
Forse per l’entusiasmo di condividerle con voi, forse per i video e i film che abbiamo cominciato a produrre e a diffondere, forse per la simpatia dei Miei Ragazzi, forse per il nostro modo di fare non studiato e naturalmente semplice come davvero noi siamo, siete diventati migliaia, tante migliaia, decine di migliaia. Andiamo in giro per falesie, palestre d’arrampicata, pareti, ci fermate e ci dite, siete Grandi, Ragni.
A me personalmente continuate a fare dei complimenti che quasi mi imbarazzano. Io ho dato tutto quello che potevo dare a questo gruppo, ho lottato per far fuori le negatività (ogni gruppo ne ha), per far esplodere le positività (noi ne abbiamo tantissime!). Il sorriso. La passione verace. La purezza. Quando entrarono, due anni fa, Riky, Simone T., Stefano “Teto” e il Bis nei Ragni, scrissi che le qualità fondamentali per essere dei grandi membri del gruppo Ragni dovevano essere
1) PASSIONE
2) POSITIVITA’ NEI RAPPORTI INTERPERSONALI E ASSENZA DI INVIDIA
3) RESILIENZA
4) OTTIMISMO
5) DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E CAPACITA’ DI CAMBIARE
Mi accorgo che c’è un pò dell’essere Ingegnere in quel punto 5), c’è tutto dell’essere me stesso nel 1), 2) e 4), mentre la Resilienza è un qualcosa che ho ammirato e applaudito in Persone straordinariamente più grandi di me.
Quanto mi sono emozionato, a vedere i miei ragazzi sulle pareti più difficili del mondo. A salire dei 9a da minorenni. A saltare in pochi giorni da Premana alla cima del Cerro Torre. A vedere David trasformarsi da scalatore medio a fuoriclasse stupefacente. Ne parlavo con Marchino pochi giorni fa, questi ragazzi ci hanno lasciato a bocca aperta. Ma anche a far salire su un palco davanti a voi Giovanni Ratti, Romano Perego, il grande Luigino, a conoscere nel cuore il Mariolino Conti, a vedere come Bruno e Giuliano si siano appassionati a Matteo che andava sul “loro” Riso Patron, e tanti altri che magari non scalavano più ma che mi raccontavano le loro storie, e io le passavo a voi con film e serate.
Sono stato, mi accorgo, un bravo agricoltore. Si è creato un terreno in cui germogli sono diventate sequoie, e voi avete camminato insieme a me in questa foresta rigogliosa, ammirando e sognando con me.
Molti di voi mi hanno detto, a voce, di scrivere quello che ho fatto per questo Gruppo. Ci ho pensato, e l’avevo fatto. Non sono una persona NON orgogliosa di quello che sono capace di fare. Ho riletto il tutto, e ne ero fiero. Poi ho scritto di getto queste righe e ho tenuto sul mio Computer tutto il resto. Perchè tanto sapete che con me sono arrivati i film e i video, che è arrivata l’Academy, che è arrivata la Pietra del Sud, che ci sono state tante spedizioni. E che nomi come Luca Passini, Paolo Spreafico, Serafino Ripamonti, Carlo Aldè, Luca Schiera, Matteo Della Bordella hanno corso parecchio per concretizzare queste idee. Hanno sacrificato tanto di loro. Il Franz (Adriano Carnati) si è perfino messo di buona lena col computer per dare una mano al gruppo. In questi anni, ci siamo DATI al gruppo.
E poi…e poi, che ve ne fareste di una lista di cose fatte… perchè non ho carriere politiche da perseguire (ebbene sì, mi era stato chiesto se fossi interessato per le elezioni ma…io ho i miei “ragnetti” da seguire, come figli, e mio figlio da supportare come…un figlio!) nè curriculum da ostentare, la vita che mi resta è fatta di sogni che non hanno nulla a che vedere con quanto ho profuso per i Ragni. In nessun mio curriculum ho mai messo “presidente dei Ragni”, quello che faccio per lavoro e quello che voglio ancora fare è di tutt’altro genere. E poi suvvia, sapete tutto, eravate 80 nella prima serata che mi vide dietro a PC e proiettore, e ora non bastano le grandi Piazze a contenervi. Farvi una lista, ho pensato, sarebbe stato magari giusto ma anche un tantinello impuro. Su questo sito d’altronde c’è tutto, dal 2010 ad oggi.
Ora torno in un un angolo, molto meno capace di scalare ma così più ricco di amicizie, passione altrui, amore. La parola Amore, che un po’ snobbavo e quasi detestavo perchè associavo a sapori dolciastri da soap televisive, grazie a tutti voi è andata in cima a tutte le mie parole preferite. Anche davanti a Passione. E Amicizia. E Purezza. Perchè insieme formano un poker, ma io mi ero voluto circondare di queste tre. E invece Amore, sapete, è la parola Principe. Da essa tutto scaturisce, e con essa vi abbraccio tutti
Mi potete trovare alla Palestra, che è la nostra casa di fatto, super impegnato e motivato ad allenare e cercare di aiutare a far crescere come atleti ma non solo dei ragazzini e ragazzi. Adoravo allenare e amavo insegnare, insegnai per un anno in un Liceo quando ero appena 21enne e per me donare del proprio agli altri è fondamentale, e i consiglieri che mi sono accanto hanno fatto lo stesso (sì, in qualche raro momento di stanchezza io e Luca, Passini, ci siamo detti, chi ce lo fa fare. ma il giorno dopo eravamo di nuovo a correre…) e allora vi racconto una storia che mi ha segnato e che in fondo sta alla base di come sono poi diventato come persona. E’ una storia personale, quindi finitela qui, come lettera a voi incentrata sui Ragni. Se invece siete curiosi sul perchè ci siano persone che si sbattono per gli altri senza tornaconto ma solo per il piacere di dare una mano (l’ho detto al Marchino, Marco Vago, un paio di mesi fa: che ho conosciuto qualche Presidente e consigliere di polisportiva che rispetto a me e ai miei Consiglieri si batte e sbatte anche dieci volte tanto, lo sport e la cultura VIVONO su queste persone perchè in Italia senza queste persone lo sport e la cultura SPARIREBBERO, lungo discorso ma la verità è questa…). Eccola la storia, se volete.
Quinta Liceo, esame di Maturità: sapete, andavo proprio molto bene in italiano, allora c’erano i temi e i miei erano lunghissimi, fogli protocollo uno sopra l’altro senza spazio per le correzioni. Feci lo stesso alla maturità, e mi ritrovai con un 5/6, io che non avevo mai preso meno di 8 in cinque anni e spesso 9. Negli orali e nello scritto di matematica andai molto bene, ma ovviamente con un voto simile in uno scritto il 60/60 era una chimera. A mia totale insaputa, e me lo dissero i miei vecchi compagni di Liceo 6 anni fa in una cena (dopo che non ci vedevamo da allora…), i miei compagni e i genitori dei miei compagni dissero al Prof. membro interno che “Palma deve prendere assolutamente 60, lasci stare le discussioni per qualche decimo di voto per i nostri, lui deve prendere il massimo per una grande carriera”.
Quando mi dissero il voto, pensai che negli orali avessi proprio spaccato…; nel frattempo ero andato ad iscrivermi a Ingegneria nucleare, perchè avevo interpretato l’insufficienza nel Tema come un segno (e qualche rimpianto ce l’ho…). Mi dissero questa cosa, appunto pochi anni fa, ed eravamo in una decina al tavolo, e non sapevo cosa dire. Non ho mai più avuto amici come al Liceo, la vita ci fa vedere raramente ma Dio, cosa eravamo…niente Invidie, ognuno ammirava il talento altrui, e ce n’era un sacco, ognuno diverso. I miei amici e i loro genitori mi vedevamo come grande Manager di qualche cosa, e mi donarono quel 60. Tornai a casa dalla cena e la mattina a colazione dissi di questa cosa a mio figlio e a mia moglie, dissi, capite che amici avevo al Liceo? Che cosa eravamo? Quanto mi volevano bene? E NON MI DISSERO NEPPURE DEL LORO GESTO.
E la carriera che pensavano per me? Si aspettavano che diventassi il nuovo Calvino, mi disse un compagno…ho deluso mio padre (che mi voleva invece Manager alla Marchionne…), i professori (che mi volevano o scienziato o Letterato importante) e i miei compagni? Alla fine, penso di no.. Beh, sì, sul lavoro qualcosa ho diretto, ma la cosa più Spessa che abbia guidato è questo Gruppo qua. E quando ci ritroviamo (da quella serata di sei anni fa ora mi impegno a rivederci due volte all’anno,) si vede che non li ho delusi proprio per via dei Ragni di Lecco perchè in questi anni abbiamo fatto della Storia e a questa parte di Grande Storia (Alpinistica, sicuramente pensavano a tutt’altro ma va beh…) ho contribuito anch’io. Lo hanno capito…al Liceo neppure andavo per sentieri e quindi non era proprio prevedibile questo corso di vita, è andata così e dalle loro domande si capisce che sono fieri, di quel gesto di allora, e di questa cosa qui.
Memore di quel gesto dei miei amici, io per tutti i Ragazzi ho dato il mio meglio. Ho anche combattuto contro le negatività per donargli spedizioni, viaggi, tutto quello che potevo. E accanto, i miei Consiglieri hanno fatto lo stesso. Quello che lasciamo al futuro e a voi tutti è un messaggio retorico quanto volete (ma chissenefrega!): DONARE E’ UNA FIGATA! Questi anni dei Ragni sono stati un Donare per Donare, senza secondi fini, da parte mia e dei miei consiglieri. E quando alle serate accorrevate così numerosi o sui social ci scrivevate e apprezzavate così tanto, ecco, ci sentivamo bene.
Un sincero saluto a tutti. Lo faccio anche a nome di Luca, Carletto, Paul, Luchino, Franz, Pino