Les Intouchables
Dopo un periodo di brutto tempo, finalmente la meteo permette di andare in alta montagna, innumerevoli allenamenti e tante giornate a scalare in fessura, mi motivano a provare una via che ho sempre voluto provare a fare Onsight. , Les Intouchables (7b+ max) al Trident du Tacul.
Con l’amico Giacomo Neri, andiamo su con la seconda funivia da Courmayeur e velocemente attacchiamo la via. Saliamo i bellissimi tiri in fessura e placche a vista. Non vedo l’ora di fare l’ultimo tiro, una fessura di mano stretta leggermente strapiombante gradata 7b+.
Dopo una buona lotta arrivo in catena. Un 6c ci separa dalla cima e siamo contentissimi di aver salito questa bellissima via tutta OS.
Direttissima Gabarrou-Long
Il fine settimana seguente con Luca Moroni decido di tornare al Bianco, l’anno passato avevamo notato la bellezza del Pilastro Rosso del Brouillard e abbiamo una gran voglia di scalarlo fino in cima al Monte Bianco
Rialziamo la posta decidendo di fare tutto a piedi dalla Val Veny, scendendo dalla via normale Italiana. Venerdi mi porto già con Caterina Tixi al rifugio Monzino e aspetto il Luca che dovrebbe arrivare la sera e puntuale arriva come da programmato. La mattina seguente presto, partiamo per il lungo avvicinamento.
In 4 ore e mezza siamo alla base della pilastro. La via si presenta subito stra verticale, ma decidiamo lo stesso di scalare con gli zaini. Bellissimi tiri in fessura tra il 6b e 7b ci portano all’ultimo terzo della via, la quota e la fatica si fanno sentire. Dopo altri 5 tiri lunghi arriviamo alle 21.30 in cima al pilastro. 12 ore dopo aver attaccato. Pensiamo a Tomo Cesen che ha realizzato la prima invernale solitaria della via.
Bivacchiamo in cima al pilastro, Luna piena e temperature miti ci permettono di riposare bene. La mattina seguente attacchiamo la cresta del brouillard che si presenta molto impegnativa. Roccia di dubbia qualità non ci permette una progressione veloce. 8 ore dopo arriviamo in Cima al Monte Bianco.
Siamo molto felici, ma ci attende una lunga e delicata discesa dalla normale italiana. Il sole del pomeriggio ha scaldato, e dobbiamo fare attenzione ai numerosi ponti e crepacci. Alle 6 arriviamo al rifugio Gonella, stanchi, ci attende una lunga discesa a valle attraverso il ghiacciaio del Miage.
Finalmente alle 22 arriviamo alla macchina. Contetissimi dopo questo viaggio nel cuore più selvaggio del Monte Bianco e più ricchi di un altra bellissima avventura.