Tutto è cominciato con i Sassisti e i loro arditi viaggi, prima lungo le fessure selvose di Via Paolo Fabbri 43 poi sulle scontrose crepe del Paradiso.
Dalla fine degli Anni ’70 la gigantesca parete del Qualido, le cui vertiginose lavagne incombono sopra la Val di Mello, è diventata il banco di prova dei giovani leoni della scalata lombarda: una big wall quasi chilometrica dove mettere a frutto le tecniche e l’allenamento appresi sulle pareti di fondo valle.
Qui, dopo Boscacci, Masa, Merizzi e soci, hanno lasciato le loro firme tanti giovani di talento come Tarcisio Fazzini, Paolo Vitali e Simone Pedeferri. Ciascuno di loro ha trovato sul Qualido lo spazio per aprire itinerari che non sono soltanto espressione del livello di difficoltà raggiunto, ma rappresentano la realizzazione concreta del loro modo di intendere la scalata.
Forse qualcuno cominciava a pensare che la miniera di linee del Qualido fosse ormai esaurita, ma, proprio nelle scorse settimane, Paolo Marazzi, Matteo de Zaiacomo e Luca Schiera, tre fra i più talentuosi esponenti della nuova generazione dei Ragni, sono riusciti nella rotpunkt di una nuova via, che pare avere tutte le caratteristiche per entrare nel novero delle “classiche” qualidiane.
“King of the bongo” è una linea decisamente impressionante, che sale alcune decine di metri a sinistra della grande macchia lasciata dalla frana staccatasi qualche anno fa dalla parete.
I primi due tiri riprendono gli spit di una vecchia via in placca di Paolo Vitali (“Passi di Bimbo”), ma per tutto il resto dell’itinerario le regole del gioco sono quelle dell’arrampicata in stile tradizionale, con lunghezze (e soste) quasi interamente da attrezzare con tutti gli ammennicoli dell’armamentario del trad-climber, sky hook compresi, non per sfangarsela in artificiale, ma per proteggere un tiro particolarmente peloso…
Le difficoltà al giorno d’oggi non fanno particolarmente impressione, ma il 7c+ un conto è leggerlo sulla topo dei tiri e un altro è ciucciarselo a metà Qualido, con chiodini e “ganci del cielo” a sorreggerti il morale…
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(ph Riky Felderer)
Per capire bene quale sia il carattere di “King of the bongo” la cosa migliore è lasciarsi affascinare dalle belle foto scattate da Riky Felderer e leggere con attenzione la dettagliata relazione fornita da Luchino:
KING OF THE BONGO – Monte Qualido, parete est
Materiale: nuts, microfriends, doppia serie di friends fino 1, triplo 2, un 3, doppio 4 e 5; utili un martello, un friend 6, due cliff hangers per L9
Avvicinamento: dall’Osteria del Gatto Rosso entrare in Val di Mello fino al sentiero per la val Qualido (5 min), risalirlo per circa 40 min fino al tornante sul torrente. Dal tornante attraversare il torrente e salire verso le placche sotto la verticale di un breve spigolo strapiombante
Partenza: sulla via Passi di Bimbo (Vitali-Brambati ’97, attrezzata a fix), Placche basse della Val Qualido.
Discesa: dalla cima scendere per prati verso valle fino alla cima del Precipizio degli Asterodi (15 min), poi in doppia su “Anche per oggi non si vola”. Discesa sulla via molto problematica.
Altre info: La via è stata aperta in più riprese da Matteo De Zaiacomo, Paolo Marazzi, Luca Schiera nell’autunno 2014. Salita in libera il 25-26/7/2015. Nessun buon posto da bivacco fra S3 e S10, possibile montare una portaledge fuori via sotto il grande tetto di L7, scomodo da raggiungere ma riparato dalla pioggia. Qualche cengia comoda nella parte alta.
L1: 6c, 40m, 5 fix. Placca e spigolo, via Passi di Bimbo. Sosta su un fix.
L2: 6b+, 50m, 4 fix. Placca, via Passi di Bimbo. Sosta su pianta.
L3: 7b+/c, 40m, 2 chiodi. Tetto in partenza poi placca. Sosta su pianta.
L4: Cengia erbosa, 50m. Cengia erbosa fino ad una pianta in mezzo ad una placca. Sosta su pianta.
L5: 6a+, 50m. Placca, erba e muretto. Sosta su bong+friend 2.
L6: 7b+, 40m, un chiodo e un nut. Diedro con difficoltà in crescendo. Sosta su due chiodi e un nut.
L7: 7c, 50m, 9 chiodi. Seguire la fragile lama fino a tre chiodi da collegare. Proseguire in alto verso sinistra fino ad entrare in un vago diedro, scendere per esso fino all’altezza della cengia erbosa (tutta la sequenza è improteggibile, i chiodi non sono affidabili). Raggiungere a sinistra una sottile fessura ben protetta a chiodi e salirla fino alla cengia di sosta. Fondamentale usare due corde. Sosta da attrezzare su friends 2 e 3.
L8: 7b, 40m. Diedro poi ristabilimento obbligato su tetto. Sosta su 3 chiodi.
L9: 7c+, 15m, un chiodo. Traverso sotto il tetto. Sosta da attrezzare su friends 0.5 e 0.75.
L10: 6c+, 30m, 7 chiodi. Strapiombo (sosta intermedia da saltare) e camino in uscita. Sosta su chiodo da integrare.
L11: 5, 40m. Seguire la cengia poi tagliare a sinistra sotto un tetto. Sosta da attrezzare.
L12: 5, 40m. Verso destra poi salire su una grossa cengia erbosa. Sosta da attrezzare.
L13: 6c, 50m. Salire direttamente la placca (possibile preproteggersi nel diedro a sinistra) fino ad una zona più semplice (passo chiave sprotetto molto pericoloso). Sosta su pianta.
L14: Erba, 50m. Seguire la cengia verso destra fino alla base di una lunga fessura-lama. Sosta su pianta.
L15: 6a+, 50m. Grande lama fino alla base del tetto. Sosta da attrezzare con friends medi.
L16: 6c, 20m. Tetto, fessura larga e diedro. Sosta da attrezzare con friends 4 e 5.
L17: 6b, 50m. Traverso verso destra, poi placche e fessure fino ad un grosso larice. Sosta su pianta.
L18: facile, 15m. Uscita nei ginepri.