Niente da fare. Sono appena tornato dal Wenden, dove ieri e oggi ci sono stati forse i migliori giorni dell’anno. Ieri io e Matteo abbiamo salito in libera i primi, psicologici e rognosi, 4 tiri ( 6a+, 7b, 7b, 7a), ma la quinta lunghezza ha resistito a ripetutissimi assalti di Matteo. Io non ci ho praticamente provato, secondoi me il tiro è sull’8b ( Matteo dice 8a+, perchè partire da appesi non è come in falesia, ecc, ecc…sarà, ma non l’ho mai visto imiegare tanto a liberare un tiro, e di tentativi ner ha ormai fatti parecchi…), e confidando in migliori sorti sulla terzu’ultima lunghezza, in alto, che avremmo affrontato oggi, dopo il bivacco in cengia. Giovedì e Venerdì scorso, infatti, abbiamo bivaccato in alto liberando tutti i tiri e provando la lungheza difficile. E invece…giù, niente da fare. Nervosismo alle stelle, speriamo di avre altri due giorni così, magari un pelo meno caldi…
Matteo ha provato molte volte, ma cade alla fine della sezione difficile. Io sono riuscito forse a trovare una soluzione più facile, che però lui non riesce a fare, forse è un metodo da bassi. Il problema è che dopo due tentativi io sono assolutamente devastato nella pelle. La verà difficoltà comunque è fare questi tentativi partendo da appeso, in sostanza parti già scomodo dall’ever assicurato il compagno. Rifletto anche sul fatto che io certamente non riuscirei mai e poi mai a fare la libera completa, il tiro duro della parte sotto ha un passaggio che non mi verrebbe mai in parete. Così, mi chiedo, vale la pena, per me, dare tutto qui? So che se dovessimo provare la libera completa della via a me toccherebbero i tiri più scabrosi, che ho tirato io. E che la testa non girerà più, dopo quei tiri.
Al bivacco, invece, tutto bene: le pentole funzionano, le buste da 2′ anche ( la paella è perfetta), siamo ben organizzati. Due ingegneri…