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“Il Ragno della Patagonia”, a Lecco l’anteprima del film

Locandina Ragno Lecco

Giovedì 27 aprile, al Cineteatro Palladium di Lecco, verrà presentato in anteprima il film documentario del regista Fulvio Mariani, dedicato alla storia del grande Casimiro Ferrari e realizzato con la partecipazione di Matteo Della Bordella

I rumors del mondo della montagna ne parlavano già da tempo… Da diverse stagioni Fulvio Mariani, un vero e proprio pilastro della cinematografia di alpinismo e avventura, regista di film mitici come “Cumbre”, dedicato alla prima ascensione solitaria del Cerro Torre ad opera di Marco Pedrini, stava lavorando  ad una nuova opera ambientata fra le vette patagoniche, con protagonista niente meno che Casimiro Ferrari, uno degli scalatori simbolo di quelle montagne.

Ora il film, alle cui riprese ha preso parte anche il Ragno Matteo Della Bordella, è finalmente pronto per uscire nelle sale e l’anteprima della visione sarà proprio a Lecco, la città dove Casimiro è nato e cresciuto e da dove è partito per andare verso le grandi pareti che lo hanno consacrato fra i grandi dell’alpinismo.

L’appuntamento per la prima visione è fissato per giovedì 27 aprile presso il Cineteatro Palladium di via Fiumicella 12, con una promozione pomeridiana alle 17,30 e l’anteprima ufficiale alle 20,30.

Ecco un assaggio del viaggio del meraviglioso viaggio nella storia e nella geografia che ci attende:

SINOSSI
Altissime torri, specchiate su un mare di ghiaccio sotto un cielo spesso sconvolto dalle tempeste.
Tale è la sfida dell’alpinismo patagonico, a cui sa rispondere solo l’élite internazionale.
Tra i suoi pionieri spicca il nome di Casimiro Ferrari, che con i suoi Ragni di Lecco incise la sua impronta sulla roccia, il ghiaccio e le leggende della Patagonia.
A molti anni di distanza, il regista Fulvio Mariani, esperto di quelle montagne dal 1985, segue il giovane alpinista Matteo della Bordella, che con i suoi compagni ripercorre le pareti di Casimiro, ripetendo o aprendo nuovi itinerari in stile pulito, leggero e futurista, a conferma che arrampicare in questi luoghi è un gioco dalle regole estremamente severe.
Presentando una ricca scelta di filmati d’epoca, talvolta inediti, il film mette allo specchio due generazioni d’alpinisti: sul Cerro Torre, al Cerro Murallón, al Riso Patrón come sulla Est del Cerro Fitz Roy, i giovani sono ancora attratti dal carisma del mitologico “Ragno della Patagonia”, di cui scoprono parete dopo parete la determinazione e l’intuito
esplorativo.
Una strada purtroppo non esente dal pericolo e dalla perdita dei migliori compagni.

BIOGRAFIA DEL REGISTA
Nato a La Chaux-de-Fonds nel 1958, Fulvio Mariani ha espresso un profondo interesse per l’alpinismo e la fotografia. Nel 1985, firma “Cumbre” il documentario di un’ impresa che entrerà nella storia dell’alpinismo: quella di Marco Pedrini, autore della salita in solitaria e in un solo giorno, del mitico Cerro Torre. Nella scia di Marco, Fulvio effettua non solo una straordinaria «performance» come regista, ma anche come alpinista, allora uno fra i pochi ad aver raggiunto la cima.
Nel 1989 Reinhold Messner, il primo salitore di tutti i 14 «ottomila», lo vuole nella spedizione internazionale alla parete sud del Lhotse. Lo stesso anno lo ritroviamo nuovamente alla parete sud del Lhotse, nella spedizione del polacco Jerzy Kukuczka, il secondo salitroe di tutti gli “ottomila”, da quelle due esperienze nasce il film “L’anno nero del Serpente”.
Durante queste esperienze professionali e di vita Fulvio fonda la sua casa di produzione, la CEBERG- Film.
In seguito gira film di successo sulle maggiori montagne del mondo.
La filmografia con più di 40 documentari e altrettante opere ha portato Fulvio, e la sua casa di produzione, a ricevere premi e riconoscimenti a livello internazionale. Ha viaggiato e filmato per anni nel suo luogo di “caccia” preferito: la Patagonia!

CASIMIRO FERRARI
È stato un alpinista italiano, noto specialmente per le sue scalate sulle vette andine in Patagonia che gli sono valse il titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti alpinistici nel 1977.
Un personaggio particolare, che in Patagonia non solo ha scalato un’infinità di montagne, ma ci ha vissuto per lunghissimi anni, proprio lì, a pochi chilometri dal “suo Cerro Torre”, che dal salotto di casa sua si poteva osservare attraverso un binocolo che non spostava mai dalla finestra e che puntava sul fungo sommitale.
Nel luglio 2001, Casimiro era ancora in Patagonia, per quello che diventò il suo ultimo viaggio.
Era partito in pieno inverno australe per verificare le condizioni della sua estancia; per raggiungerla dovette coprire a piedi una distanza di 15 Km, camminando nella neve fresca che gli arrivava fino al petto! Una volta arrivato, si ammalò di polmonite e si dovettero chiamare i soccorsi. Subitaneo fu il suo ritorno in Italia, dove morì poco tempo dopo, il 4 settembre 2001.
Ma ciò che ha inserito Casimiro nell’Olimpo dell’alpinismo internazionale è la sua ascensione sulla parete Ovest del Cerro Torre nel 1974. Con questa montagna, egli ha vissuto un rapporto particolare e per certi aspetti unico. Con i compagni Mario Conti, Daniele Chiappa e Pino Negri, ha risolto uno dei più grandi problemi alpinistici del mondo, con un invidiabile spirito di gruppo, unito alla testardaggine fuori dalla norma che ha dimostrato su quella parete corazzata di ghiaccio. Un’impresa che è entrata negli annali dell’alpinismo mondiale.

MATTEO DELLA BORDELLA

Nato e cresciuto a Varese, i primi passi in verticale li ho mossi insieme a mio papà, quando avevo circa 12 anni, sulle pareti di casa. All’inizio l’arrampicata non mi aveva particolarmente entusiasmato, solo col tempo e dopo tante salite in montagna, sempre in cordata con mio padre Fabio, la mia passione verso questa disciplina è esplosa.
Nel 2006 sono entrato nel gruppo dei Ragni di Lecco e grazie a questo ho avuto la possibilità di crescere sia come alpinista che come persona.
Nel 2008 mi sono laureato in Ingegneria Gestionale e ho proseguito gli studi con un dottorato di ricerca fino al 2012, ma senza mai allontanarmi dalla mia vera passione: l’alpinismo.
I miei terreni preferiti sono le montagne e le pareti verticali di roccia più sperdute al mondo, su difficoltà elevate, dove la sfida sta sia nel raggiungerle che nel riuscire a salirle, possibilmente in arrampicata libera e con il materiale minimo. Tra i luoghi che preferisco, la Patagonia, a cui sono particolarmente legato, ma anche la Groenlandia, il Pakistan, l’India e l’Isola di Baffin.
L’alpinismo che mi piace è quello essenziale, concreto, leggero, che mette l’alpinista in un confronto ad armi pari con la montagna.

CREW

Regia: Fulvio Mariani
Fotografia: Fulvio Mariani
Montaggio: Alberto Bernad
Musica: Nic Gyalson
Suono, Color grading, Sound Design: Nicolò Mariani
Mix: Karl Matissek – Studio Mitte Berlin
Produzione: ICEBERG-Film
In coproduzione con: RSI Radiotelevisione svizzera, SSR SRG, ARTE G.E.I.E

TECH SPECS

Anno di produzione: 2022
Paese di produzione: Svizzera
Durata: 115 min.
Formato: Cinemascope 2.93:1
Lingue: italiano, inglese, spagnolo

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