“The great shark hunt” non è “solo” una via. È un’avventura totale, nella quale la parte alpinistica è stata solo una delle tante componenti.
Lo scorso 18 agosto il Ragno Matteo della Bordella con i compagni di spedizione Silvan Schupbach e Christian Ledergeber, hanno raggiunto la vetta acuminata dello Shark’s Tooth, il Dente dello Squalo che si innalza con un’immensa parete verticale sopra uno dei fiordi più remoti della Groenlandia, dopo aver tracciato nuova via di circa 900 metri, aperta in stile alpino, superando difficoltà in libera a vista fino al 7b+ e con un utilizzo praticamente nullo di spit.
Già questa sola prestazione ha il respiro dell’innovazione e dell’impresa degna di rimanere nella storia dell’esplorazione alpinistica.
La scalata, però, è stata solo l’atto culminante di un viaggio “by fair means”, che ha visto i tre compagni percorrere 200 chilometri pagaiando sui loro kayak lungo la costa groenlandese e poi altri 40 chilometri a piedi fino alla base della montagna.
Ecco il racconto della spedizione dal blog di Matteo della Bordella: The great shark hunt
The great shark hunt
Sviluppo: 420 km in kayak – 40 km a piedi – 900 m di scalata in libera
Difficltà: 7b+ max a vista
Primi salitori: Matteo della Bordella, Silvan Schupbach e Christian Ledergeber
Periodo: dal 5 agosto al 6 settembre 2014 (18 agosto vetta dello Shark’s Tooth, nelle settimane successive altre due nuove salite)
[…] Non è la prima volta che Della Bordella e Schüpbach si mettono in gioco con la formula “kayak + arrampicata”. Nel 2014, assieme a Christian Ledergeber, avevano portato a compimento con questo stile un’altra spedizione in Groenlandia, nel corso della quale erano riusciti a completare la prima salita in libera, a vista e in stile alpino, della fantastica parete dello Shark’s Tooth. […]