[otw_is sidebar=otw-sidebar-1]
Il Granito è lo champagne delle rocce!
Frase coniata dal mio amico David Bacci qualche anno fa; e quando vai a scalare in posti come la Patagonia, Trango o…il Gran Capucin, non posso far altro che ricordare quanto sia vera.
Proprio con David ci dirigiamo per un week end verticale sul Monte Bianco, obiettivo ripetere la nuova via di Nico Potard e soci al Grand Capucin, chiamata “Le tresor de Romain”. Obiettivo nell’obiettivo: salirla in libera e fare allenamento di big wall, ragion per cui decidiamo di portarci dietro anche la portaledge per assaporare un po’ la vita in parete.
Arriviamo alla base della parete venerdì sera, e dopo tutta la fatica fatta a portare i 12 kg di portaledge camminando nelle neve marcia ci godiamo un comodo bivacco.
Dopo 5 fantastici tiri di riscaldamento siamo alla base del primo tiro difficile, l’8a+ chiamato “Tommy”. L’obiettivo da parte mia è salirlo in libera, o quantomeno studiarlo bene in preparazione a una salita in libera. Al secondo giro riesco bene a fare le sequenze, ma per metterle insieme capisco che oggi non ho grandi chance. Come avevo letto anche sul blog di Hazel Findlay 8a+ at 3800m “is no joke”, ma il tiro è fantastico, costituito da un duro boulder iniziale e poi da una fessura di mano stretta, sicuramente un ottimo motivo per tornare.
Andiamo avanti e dopo un tiro di 6a parto per il 7a+/b chiamato “l’ alleè de cristallier”, tiro bellissimo, placca poi fessura diedro-strapiombante, salito a vista con grande soddisfazione e qualche runout (se avessi portato qualche friends in più…).
David poi parte sul secondo 8a, chiamato “Batman”. Anche qui ci faccio due giri e al secondo giro capisco bene tutte le sequenze, ma che ghisa! La stanchezza e le quota iniziano a farsi sentire pesantemente nelle braccia.
Decidiamo di bivaccare. E, proprio quando pensavamo di tirare fuori la nostra amica portaledge, ecco che di fianco a noi appare la cengia perfetta. Che beffa! Non so quanto avrei dato per mezza cengia come questa sul Fitz Roy e invece ci capita qua, dopo che ci siamo tirati su la portaledge per ¾ di parete!
La mattina dopo ripartiamo di buon ora, visto che i tiri finali sono bagnati, optiamo per una variante a destra sulla Via Lecco e verso le 10.30 siamo in vetta; ovviamente portandoci su fino al penultimo tiro la nostra compagna portaledge…
Era il 2003 quando in compagnia di mio papà mettevo per la prima volta piede in cima a questa montagna; come arrivo in cima mi viene in mente dove sbucammo 11 anni fa quando avevamo percorso la via Bonatti. Bei momenti. Ne è passato di tempo.
Complimenti a chi ha aperto e liberato questa fantastica linea e grazie a David per i fantastici due giorni.
Da parte mia fremo già per tornare e provare a salire tutta la via in libera, ma si vedrà! Il Gran Capucin non è dietro casa e l’estate sarà già ricca di molte altre avventure…
[otw_is sidebar=otw-sidebar-2]