GOPR0739

Finalmente il weekend giusto per tentare questo sogno nel cassetto si presenta, tempo bello e stabile, socio motivato, forma fisica e tanta voglia di andare.

Il sogno è Divine Providence una delle più celebri e difficili vie sul Monte Bianco. La via è stata aperta dai fortissima francesi P. Gabarrou e F.Marsigny sul Gran Pilier D’angle nel cuore del Monte Bianco, percorre in centro lo scudo del Gran Pilier con difficoltà in libera fino al 7c e finisce in cima al Monte Bianco (4808mt) continuando per la cresta del Peuterey.

Già sul Pilastro Rosso del Brouillard avevo visto di cosa era capace P. Gabarrou ed ero sicuro che sarebbe stato molto impegnativo. Sabato pomeriggio io e Luca Moroni ci troviamo dopo il lavoro e partiamo spediti per Courmayeur. Diamo un passaggio al signor Bolomelli, personaggio simpatico e strano che dovrebbe rivelarsi buon presagio.

Prendiamo l’ultima funivia e arriviamo velocemente al bivacco della Fourche. Il Gran Pilier si rivela subito in buone condizioni ma l’avvicinamento è complesso di notte e i seracchi della Mayor incutono un po di ansia. Alle 2.30 partiamo e abbastanza velocemente raggiungiamo il Col Moore. L’ambiente di notte si rivela maestoso e da rispettare e bisogna essere attenti.

GOPR0759

Le calate passano con qualche intoppo, ma riusciamo a portarci sul ghiacciaio della Brenva. Arriviamo velocemente alla base del Gran Pilier D’angle. Iniziamo a salire i primi tiri, con il saccone in spalla saliamo la prima parte con alcuni duri tiri in comune con la Bonatti-Gobbi.

Raggiungiamo un ottima cengia da bivacco prima dello scudo. Ormai la parete è all’ombra e soffia un vento freddo. Decidiamo di bivaccare e aspettare il sole della mattina seguente per continuare fino in cima al Bianco. La mattina alle 6 partiamo sullo scudo, i tiri si susseguono bellissimi: diedri, fessure e camini.

Il 7c strapiombante è magnifico e tutto da scalare. Con tiri che non hanno niente da invidiare a Yosemite o alla Patagonia. Alle 13 arriviamo in cima allo scudo. La parte per arrivare in cima al Gran Pilier non sembra facile. In conserva scaliamo altre 3 ore per arrivare in cima, tra goulottes e roccia marcia. Arrivati in cima al Gran Pilier D’angle la parte finale della cresta del Peuterey si presenta nella sua maestosità!

L’ambiente è incredibile. Continuiamo sulla cresta affilata e ormai scaldata dal sole, la neve granita non da molta sicurezza e dobbiamo fare la massima attenzione a ogni passo. Dopo 3 ore e mezza passiamo la cornice finale e vediamo in lontananza la cima.

GOPR0787

Ancora 300 mt di dislivello e ci siamo! Un vento gelido ci da il benvenuto in cima, 3 settimane dopo l’ultima volta, alle 20.30. La stanchezza si fa sentire. Abbiamo bevuto solo mezzo litro a testa in tutto il giorno e mangiato un paio di barrette.

Mezzora dopo arriviamo al Vallot. Troppo stanchi per mangiare scaldiamo un te e ci infiliamo nel sacco a pelo (1 in 2). La mattina seguente ci svegliamo nella bufera, vento e visibilità a pochi metri ci impediscono di trovare la traccia per il Gouter, e finiamo sulla via Del Papa. L’abbiamo gia percorsa qualche settimana fa e ci ricordiamo di quanto è lunga.

Con attenzione navighiamo tra i crepacci e arriviamo al Rifugio Gonella. Ci aspetta ancora la morena del Ghiacciaio del Miage e qualche ora dopo arriviamo alla macchina. Stanchi ma felicissimi di aver realizzato un altro sogno!