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DA UN TROMBO IN POI

Potrei dire che grazie alla scalata ho imparato un bel pò di cose sull’anatomia umana, io fra l’altro penso che non sarei MAI riuscito a laurearmi in medicina e soltanto a vedere quei libroni enormi di anatomia che i miei amici-fratelli del liceo avevano in mano mentre io ero alle prime avvisaglie atomiche (ovvero, fisica atomica e fisica nucleare), beh,  mi veniva l’ansia.

E invece ecco che la scalata mi ha fatto conoscere il capitello radiale, lo scafoide, e poi il punto trigger…insomma le sono grato. Un pò meno ai medici che, e non è leggenda, già all’epoca dello scafoide si erano velocissimamente allertati nell’allertarmi, lei pensi a fare l’ingegnere e morta lì.

Per fortuna ho poi sempre trovato medici in gamba con diagnosi opposte, e poi è arrivato lo scorso 12 Ottobre 2016, quando, a seguito di un incomprensibile strappo muscolare al polpaccio, e quindi di una benda gessata, l’apertura dell’Autunno mi regala un piede destro e un polpaccio diciamo un 300% più grande.

Mentre ero nei sette giorni di immobilità che faccio? Ovvio, tento per l’ennesima volta di tornare un pelo in forma. Anzi, stavolta ci dò dentro, e col gambone mi attacco al trave quotidianamente.

Torno all’ospedale di Lecco, mi tolgono la doccia, mi sbattono a fare un’ecodoppler. E qui il tipo mi fa, senza alcuna inutile galanteria: lei ha una trombosi molto estesa, corra a farsi dare dell’eparina.

Ah (non avevo capito nulla), ma questo pomeriggio posso allenarmi?

Il tipo mi guarda e mi fa: lei non ha capito, non ha circolazione venosa a quel piede, se fa sforzi le viene un ictus.

Sono confuso: ma che è ‘sta trombosi? così, non so neppure bene perchè, mi pare una parola da anziani…beh, vero, ho superato i 50, ma che c’entro io con una trombosi?

E invece ci sono dentro, partono esami e quant’altro, e intanto mi danno un nuovo farmaco, 4 volte la dose normale perchè, è confermato, ho proprio una trombosi molto estesa, e quei giorni di allenamento al trave…insomma, pare abbia pure rischiato.

Cosa vuol dire, chiedo. Beh, deve pensare ad una vita tranquilla, niente sforzi eccessivi d’ora in avanti, poi vediamo di far sciogliere il trombo. Quanto ci vuole. Dai 6 ai 24 mesi, dipende dalla risposta del suo corpo al farmaco nei primi tre mesi, poi vediamo come proseguire. E cosa posso fare, chiedo. Camminare, anche un’ora al giorno, e cose molto leggere, cerchi di non stare fermo.

Ci metto 24 ore a rimettermi, psicologicamente. Poi mi dico, devi darti degli obiettivi. Mi peso, sono 71,7 kg. Circa 7 in più dei tempi di Coelophysis, Genius, Infinite Jest. E qui parto col sacrificio da leggenda. Elimino il formaggio…tutto avrei pensato di eliminare nella mia vita, tranne il formaggio…mio figlio Yuri si occupa della parte cagnesca, ovvero impedirmi di sgarrare. Diciamo che come gendarme lo vedo bene, in futuro. Mi insulta ad ogni sgarro, e non per ridere, eh. Mi toglie il 50% del pane, mi chiama grasso ad ogni occasione, mi guarda torvo e mi ripete, parli parli e non ti sai regolare. I primi dieci giorni non sono facili, un figlio che ti dice che non hai fermezza, l’arrampicata non più una opzione (vero, ero praticamente fermo da un paio d’anni, ma insomma…era comunque nelle idee), e anche qualche lavoro urgente da finire che la testa diciamo non è proprio sul pezzo.

Accadono però due cose positive: la prima, questo gruppo qui, i ragni insomma, continua a darmi delle soddisfazioni da panico. I ragazzi sono sempre più vivaci, positivi, vogliono fare alpinismo, ovunque, è un gruppo di alpinismo e grazie al cielo pensano solo a quello, non a cose che non c’entrano nulla come polemiche, dicerie, etc etc. E’ normale e ovvio, ma magari non per tutti è così, lo sanno bene tutti quelli che vivono in un condominio, le mele marce e negative ci sono sempre e rovinano un sacco di cose. Ma tutti questi ragazzi…non c’è una sola mela marcia. Mi chiamano, mi telefonano, mi scrivono. Pieni di idee, di entusiasmo. Mi dicono cose stra-belle (strabella è un’espressione del Giga, alias Matteo De Zaiacomo), sul gruppo, su di me. Facciamo una cena sociale stupenda, tutti che ridono e stanno bene INSIEME, si pensa solo a fare, ai progetti, al gruppo. E sull’onda di non so che mi vado a fare un’ecodoppler per conto mio e…il trombo è sparito!!!! Visita, commento: a questo punto non sappiamo perchè le sia venuto, e non sappiamo perchè sia andato via così in fretta. Partono altre visite, analisi, etc etc. Rimarrà il mistero…

Ci do dentro, e per due esempi: uno è appunto il figlio, l’altro i dieci ragazzini/e che sto allenando in arrampicata. I quali sono veramente delle teste da paura, tanto che il 22 Dicembre porto mio figlio a fargli un’ora di riscaldamento con esercizi nuovi, che io non posso eseguire (lui ha letteralmente il culto della preparazione fisica, e l’esecuzione corretta di un esercizio che si studia per ore con video e testi è una sorta di Sacro Graal) e a casa mi fa, complimenti, sembrano una squadra di veterani di arti marziali. Serissimi e concentrati sull’obiettivo. Neppure a nuoto o a ginnastica artistica ho mai visto una squadra così. Gli dico anche che hanno TUTTI dei genitori che, lo posso ben dire visto che ho allenato altri cinque gruppi nella mia vita, sbalorditivi, nessuna invidia, nessuna pressione, solo passione per i figli. Ve lo dico, perchè lo sport funzioni, deve funzionare tutto, dalla famiglia alla società all’allenatore all’atleta, lo sport è molto molto più difficile da far funzionare che non la scuola, è una bazzecola andare bene a scuola quando capisci come devono girare le cose (poco, pochissimo studio, ma fatto bene), di fatti anche le teste calde quando decidono nella scuola di dare una svolta ce la fanno, sempre, ma nello sport invece non dipende solo dal protagonista, è molto molto più complesso.

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Ecco, questa cosa che mi dice è la molla definitiva, perchè intanto ero diminuito 4kg, ma ancora senza scalata in testa, soltanto un discorso di tornare decente, ecco. E però questa frase sul mio gruppo, a cui voglio un bene che non potete immaginare, e per il quale passo serate a scrivere schede e immaginare conseguenze positive o negative, mi riporta al, riprovaci.

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Sono sotto farmaco anticoagulante, molto forte, non posso permettermi neppure un taglietto o una contusione. Mi attacco al trave, ma la pressione sui polpastrelli me li fa neri, qualunque pressione appare al mio corpo una botta. E allora mi metto a fare altri esercizi, con piegamenti, cose così. Il 27 Gennaio compio 52 anni, e smetto col farmaco.

https://www.instagram.com/p/BQa0tlqgQna/?taken-by=fabiopalma1965

I kg persi non arrivano mai oltre i 5 perchè qualche sgarretto me lo concedo, ma mi sento decisamente bene, molto bene. Esco e vado a scalare. Ricomincio, dopo 4 mesi di nulla e diciamo pure due anni di quasi nulla. E ho una strana voglia, quella che non sentivo da quasi tre anni. La voglia di fare fatica in arrampicata, di darmi un obiettivo. Vado a scalare con il Grigo, dalla Patagonia mi incita anche il Teo, figuriamoci. Mi fa, dai che torniamo a scalare insieme. Altri mi danno forza. E i miei ragazzini migliorano a vista d’occhio. E’ una spirale positiva, sono fortunato, lo so. Yuri esce con un video che si chiama Dream, non dice nulla, ma so che un pochetto lo ha fatto per me. Non è di parole stucchevoli, non è lo Yuri piccolo. Non si commuove mai, è un duro. I sentimenti li esprime con i video, è fatto così. Completamente diverso da me e mia moglie.

Dalla Patagonia arriva la notizia del Murallon, e che vi devo dire: mi alleno ancora più duramente, ho voglia di stupire. C’è un test, una certa lista, profonda quasi 2,5 cm, svasa. Niente di che, ma quando provavo le cose difficili, e aprivo le vie, il mio test era quello lì: ero in carico e stanco, trazionavo con tre dite massimo sei volte. Ero in forma, sui 10. Ero in formissima, 14, era un record. Beh, arrivo a…23. Supero sempre i 15. Sono più in forma dei tempi d’oro. A scalare…beh, non scalo come vorrei, ci vado piano. Poi decido di toccare le prese di un 7c. Non ho resistenza, però piano piano sento le prese, le sento sempre meglio. Arriva anche il Mariposa di Luchino e Paolino, e altre cose belle del gruppo, e cose bellissime della squadra. Yuri è sfigato da leggenda per i 50sl, uno vicino a lui si butta in acqua un secondo prima(!), lui si distrae quel tanto per avere una reazione di 38 centesimi più alta e manca il tempo degli italiani di quel ritardo lì…si tiene tutto dentro, as usual, ma ci rimane male come non mai. Andiamo insieme a fare riprese e foto, e da lì riparte, anche lo Spirito lo devi…cibare.

Finiscono le gare regionali degli U14 e siamo la squadra più forte della Lombardia, e sapete questo cosa vuol dire? che dietro c’è una società, un direttore tecnico, un supervisore tecnico (Tito Pozzoli), la fantasia e la tenacia degli allenatori (ci stimoliamo a creare esercizi intelligenti e che puntano ai punti deboli), insomma è un team che lavora. Quando scali, sei solo te, ma il team, eccome se esiste. Il tuo socio di scalata, e io li ho sempre scelti bene, sono persone con cui mi trovo bene, capite. In falesia arriva il Luchino, il Dodo, c’è sempre il Grigolli. Salgo il 7c senza errori, assicurato da chi? dal Giac…quello che c’era quando con il tutore all’avambraccio per lo scafoide mi aveva incitato sulla Cucchi route, al sasso Remenno, l’avevo fatta così. Ora, l’ultima arrampicata difficile (per noi, ovvio. Oggi c’è gente da 8c che rimane a braccia conserte quando scala Ondra…time goes by and ramp up!!) era stata quando avevo salito un 8a+ nell’autunno 2013, poi mille problemi, la contusione alla caviglia per l’uscita dello spit, la schiena dall’Aprile 2014….

Ora da una settimana ho cominciato a toccare le prese di un 8a. Beh, o sono piccole o mal disposte, per me dico. E per giunta non dovrei fare tiri in strapiombo, per la mia schiena. Ma ci provo, provarci è importante, capite?

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Scritto tutto questo, non voglio assolutamente far passare tutte queste righe come un esempio positivo. Mi è andata bene, tutto qui. E cerco di ripagare il destino. Anche aiutando più massicciamente chi non sta bene, ma queste sono cose personali. Qualcosa lo abbiamo fatto anche come gruppo, però.

Ma un’ultima cosa la voglio promettere, a me stesso: non so se avrò la forza morale (così la chiama mio figlio) di tornare a 64 kg, ma nel caso anche con gli attuali 67 dovessi salire un 8a…prometto 300gr di provolone irpino tutto d’un colpo, e che cavolo.

Teo intanto mi dice, bene, dobbiamo tornare insieme al Wenden. Mi tremano le gambe solo a pensare ai run out, non sono più abituato ovvio. Ma che voglia, ragazzi. che voglia…

https://www.instagram.com/p/BQPiKwOg3BV/?taken-by=fabiopalma1965

 

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