Report dell’allenatore Fabio Palma
Foto: Edoardo Limonta
Arrivo scosso dall’aver appena visto quello che fu il lago di Carezza, trasformato dal disastro naturale dello scorso Autunno in un laghetto di discarica, o al massimo di una segheria.
Ho in auto Anna e Bea, insieme a Miriam Fogu e Adelaide Daddario reduci da una due giorni di allenamento a Bressanone, che ad ampi e intelligenti passi organizzativi sta diventando un centro di riferimento europeo. Vero, hanno fondi illimitati rispetto a noi, ma li sanno spendere.
Le ragazze si scaldano e così fanno pure Giulia e Valentina, arrivate invece dall’afosissima pianura padana. Fa caldo anche qui, ma siamo a 1500 metri, circondati dalle Dolomiti.
Le due vie di qualifica sono a chiaroscuro: Anna è molto contratta, e timorosa, anche nella parte non strapiombante dove se scalasse a suo modo avrebbe poche rivali. Deve fare più gare possibili, o non farle fino a quando non sarà semplicemente quello che è. E scalare moltissimo.
Giulia fa un’ottima gara, su entrambe le vie: sono contento e convinto che passi in semifinale, l’atteggiamento mentale è stato Top e qualche sbavatura di lettura è stata compensata dalla forza resistente. Cade come sempre più in basso di quello che potrebbe per posizionamento del corpo errato, ma comunque in alto. La forma fisica è eccellente, abbiamo lavorato molto bene, tecnicamente sta migliorando a vista d’occhio.
Valentina fa una gara superba su una via, superando di fatto rivali molto quotate, mentre scivola molto in basso nella seconda, e tutti pensano che abbia sciupato un grande momento di forma. E’ arrabbiatissima, “tanto allenamento e poi mi scivola un piede come una cretina”.
Bea cade due prese in basso rispetto al preventivato sulla prima via, mentre dove mi aspetto sulla seconda. Come sempre, mi pare sia la scalatrice più elegante di tutte con enormi potenzialità. Volevo arrivasse al massimo a 5 prese da un quindicesimo posto, e ci siamo.
La pubblicazione della classifica, che si fonda su una formula internazionale molto complessa, sorprende tutti, a partire da noi: Giulia fuori per una posizione, Valentina dentro come 25esima. Anche altre situazioni sbalordiscono, i molti pari meriti sulle due vie hanno fatto sì che la Formula determinasse una qualifica inaspettata.
La Domenica mattina parte la semifinale e Valentina è assolutamente incredibile: lancia almeno 4 volte, va dinamica altre tre, e alla fine terminerà 17esima in semifinale, con lo Speaker e tutti gli spettatori entusiasti di questo “scricciolo” ancora piccolino. Vado ad abbracciarla e mi dice una sola cosa, col fiatone: “erano tutti lanci”. In effetti, causa statura, continuava a perdere i piedi…
Io credo che oggi abbia dimostrato davvero quello che penso da due anni: Vale può andare molto lontano. Come tanti altri talenti che abbiamo in squadra.
Nel maschile non abbiamo Stefano, ed è un vero e propri rimpianto. Vince Marcello Bombardi, ma lo Stefano della prima gara sarebbe stato difficilmente battibile. Nella classifica a squadre Italiana rimaniamo però al secondo posto. E non so se tutti comprendono cosa voglia dire…