Report dell’allenatore Fabio Palma
Record di atleti partecipanti, il 22 febbraio, per la prima prova di Coppa Italia Boulder 2020, “funestata” nel bel mezzo delle qualifiche dall’esordio ufficiale in Italia del famoso virus, che andrà subito a compromettere anche la stagione sportiva.
Al record partecipiamo anche noi, convoco infatti Bea, Giulia Rosa, Anna e l’esordiente Giulia Passini, mentre fra i maschi Samuele, FraMauri e il neo quattordicenne Juri.
Bea ha un problema fisico particolare ai talloni e in generale è debole per cui venerdì mattina sto quasi per prendere la decisione di annullarne la partecipazione. Sono invece in grande forma le due Giulie e i maschi, e come al solito la domanda è, nel quadrilatero della performances (Tecnica, Forza, Strategia e Mente), quanto il vertice mentale aiuterà o meno?
Quando partono le qualifiche maschili, capisco che la strategia avrà comunque il suo peso per i maschi e un super peso per le femmine, perché anche 3h per 90 atlete sono troppo poche, tranne che per le 10-15 migliori.
Samuele e FraMauri partono malissimo nel secondo turno, Samu si riscatta un po’ dopo la prima metà mentre FraMauri può solo riflettere sul perché non si sia piazzato fra i primi 30. Certo che entrare in quel modo in gara da parte di entrambi è stato sconfortante. Voto 6,5 a Samu, mentre per Fra solo questa considerazione… un talento strepitoso che deve imparare a concentrarsi sulle cose.
Juri invece, grazie ad una testa speciale unita a potenzialità fisiche e tecniche smisurate, si comporta come se fosse un regionale, dove non a caso quest’anno è esploso, unico 2006 competitivo in Lombardia. Da un paio di mesi si è dato alla corda in falesia, passando dal niente all’8a, e francamente, essendo anche molto portato nella Speed, ho perfino dei dubbi su dove indirizzarlo.
Fa una buona gara, non riesce flash in un paio di Boulder che poi in pratica non riesce a riprovare per le code, ma sono decisamente soddisfatto. Può competere con i migliori 3-5 della sua categoria, e sinceramente ha tutto per arrivare in altissimo.
Fra le femmine quello che non ti aspetti avviene per Bea, che si rivela una macchina da guerra: 9 Top su 10, suo record di qualifica, e concordiamo di fermarla a 15′ dalla fine per risparmiare la pelle; una sicura zona sul decimo problema l’avrebbe addirittura classificata quarta, mentre comunque è 8°, strepitosa. Indicativo un blocco di coordinazione ed equilibrio salito solo da Camilla Moroni, Miriam Fogu, Ebner e appunto lei, un problema davvero di alto, alto livello.
Deludente invece l’approccio di Anna e Giulia Rosa, non giustificabile, che si svegliano solo dopo un’ora, entrando in gara timorose, in coda, senza mordente. Giustifico invece Giulia P, che sicuramente poteva fare due Top in più ma che causa code non riesce a rimediare a due cadute. D’altronde, con così tante partecipazioni l’errore viene penalizzato molto, molto di più. Sui 6 blocchi più alla portata, 3 tentativi sono praticamente impossibili per le code
Con noi c’è anche Simone Tentori, anche lui a un certo punto fuori per le code, che aiuto con un suggerimento su dove andare ad entrare in una semifinale che appunto per strategia gli stava per sfuggire, come accaduto ad altri nomi importanti. Per gli atleti è impossibile capire da soli dove andare in base al tempo che manca, sono in troppi.
Domenica mattina, ore 11, le semifinali. Non so cosa pensare di Bea perché non so bene come stia, visto che in teoria il giorno prima era fisicamente KO e invece è andata come un treno.
Succede che la semifinale non va bene ma NON per problemi fisici, che non hanno impattato, ma per due errori di lettura, sul terzo e quarto. Siamo consapevoli che, a differenza dell’anno scorso, una finale è alla portata (ovviamente molto, molto difficile arrivarci, con davanti una Moroni fuori categoria, una Rogora non presente come d’altronde Borella, e altre 6-9 atlete davvero fortissime), ma a certi livelli fanno la differenza dettagli vari.
Simone è tradito sul primo blocco dalla spinta di gambe, il famoso Pistol squat, che non è il suo forte. Passeggia sul secondo con geniale intuizione di lettura dove dei fortissimi non si muovono, poi è nella media sul terzo e quarto, finendo lontano dalla finale. Inutile dire che fra i maschi ci sono 30 atleti potenzialmente da finale e il fatto che addirittura Gabry Moroni si qualifichi come sesto la dice lunga sul livello che bisogna avere per primeggiare…
Torno a casa con appunti vari anche se, indubbiamente, l’approccio mentale nelle qualifiche ha superato, per impatto, qualunque considerazione tecnica e fisica. Si può essere fortissimi o tecnicamente o fisicamente oppure tutti e due, ma se si entra come un “coniglio bagnato” in una gara si sarà sempre e comunque sorpassati da tantissimi…