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Campionato Italiano Lead 2019

Giulia Rosa
Giulia Rosa (Ph: Edoardo Limonta)

Report dell’allenatore Fabio Palma

Siamo qua in 4, con me ci sono Valentina, Giulia Rosa e Bea. Torino, Palabraccini, Campionato Italiano Lead.

Assoluto, eh, non giovanile. E non è una gara Open, come la Coppa Italia: per partecipare, devi avere dei crediti, dei meriti, dei punti, insomma non è per tutti.

Se siamo qua, è perché la stagione è andata molto bene, per tutte e tre le mie piccole atlete, con Valentina, nata il 31 Dicembre 2005, che oltre ad essere come ho già più volte detto la più giovane di sempre a partecipare alle gare Senior, raggiunge qui un nuovo record: la più piccola atleta a partecipare ad un Campionato Italiano di Arrampicata.

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Momenti di studio della via (Ph: Edoardo Limonta)

Sono arrivate qui in maniera diverse: tutto filato liscio per Valentina, qualche sbalzo d’umore e qualche allenamento spostato o non rigoroso per Giulia, settimane anche travagliate e complicate per Bea, che tra Campionati europei di Boulder e Speed, giorni di malattia e scuola che al momento non la considera un atleta nazionale (il programma di supporto ministeriale non è ancora partito, e Bea apre il libro di latino in macchina mentre andiamo a Torino: il mio nervoso è alle stelle, perchè SO cosa significa questo per il Sistema Nervoso Centrale…), è sicuramente l’atleta che ha fatto meno Lead fra le partecipanti.

Beatrice Colli (Ph: Matteo Castelnuovo)
Beatrice Colli (Ph: Matteo Castelnuovo)

Le due prove di qualifica sono ok per tutte e tre, anzi Bea è quella che si piazza meglio 14°, con una prova maiuscola sulla via più dura, e solo 4 prese in meno del Top sul 7c. Giulia non benissimo sul 7c di placca, molto meglio in quella fisica. Valentina bene ma non da dieci come rendimento.

La semifinale, la domenica mattina, presenta una via davvero fisica, con enormi prese svase e tondeggianti in strapiombo. Penso a quando scalavo sull’8a o poco più, e cercavo di sfidarmi provando i 7c a vista: dove sarei arrivato su una via del genere? Una volta il socio mi disse, in apertura “fisico, come piace a te”. Una frase che è entrata in un film, Infinite Jest.

Sì, ma qui queste enormi prese sfuggenti non permettono di fermarsi a riposare, e i grandi muscoli sono impegnati allo stremo. In più, hai un cronometro…devi andare veloce.

Giulia Rosa (Ph: Edoardo Limonta)
Giulia Rosa (Ph: Edoardo Limonta)

E sono contento, lo dico subito. Tutte e tre scalano molto bene, con Valentina che fa il massimo per quello che fisicamente può dare adesso (voto 10), arrivando alla fine 16°, Bea e Giulia tradite da un’esitazione tecnica (non hai tempo per rimediare, su uno stile del genere…e neppure per pensare…) rispettivamente 19° e 23°.

Con due settimane dedicate in più d’allenamento, Bea era da finale, mentre Giulia in lettura a vista ha ancora dei limiti che le costano, invariabilmente, 5 posizioni almeno, sempre. E’ qui che deve lavorare, perchè fisicamente credo sia fra le prime dieci italiane…

Bea coglie il terzo posto nella Combinata Italiana, è l’ultimo dei suoi tanti podi 2019: un anno furente. Un anno furioso anche per me, con la vittoria nella classifica a squadre italiane, miglioramenti enormi e tangibili di almeno 15 atleti, il record dei qualificati ai campionati giovanili, la pubblicazione di un Manuale.

In cosa possiamo migliorare? Tipo in dieci aree…non possiamo lamentarci delle strutture perché è vero che certe squadre rispetto a noi sono come l’Australia rispetto alla Grecia per il nuoto, ma è anche vero che ci sono ragazze liguri in semifinale, e sono molto forti o fortissime, e in Liguria non hanno palestre con la Lead… i miglioramenti sono possibili in dettagli di logistica, organizzativi, e specifici.

Valentina Arnoldi (Ph: Matteo Castelnuovo)
Valentina Arnoldi (Ph: Matteo Castelnuovo)

Il metodo che uso per gli allenamenti sta funzionando alla grande e non era scontato, ha però bisogno di ulteriori aggiunte nel lavoro a secco che impattano anche sulle famiglie, oltre che sulla palestra; non usando trave e PanGullich, gli accessori che chiedo sono una novità, sia per la palestra che per la propria casa… servono prese grandi e sfuggenti, a decine, e so che gli utenti ne sono inizialmente respinti (poi vedo che si mettono a provare le cose dei miei atleti e ci restano ore, ma inizialmente è quasi traumatico, mentalmente, gestire certe prese sfuggenti).

In più il livello medio si sta alzando, sempre e sempre di più: una ragazza del 2001 mi confessa candidamente che fino al 2018 c’era solo l’obiettivo della finale e se arrivava 15esima era un fallimento.

Ora entrare in semifinale è, in tutte e tre le discipline, una battaglia, il 15esimo posto un gran risultato, e ci sono atlete di nome e con gran curriculum che “non sono qui per non fare brutta figura”.

E’ uno sport in crescita totale e universale, con atleti e atlete sempre più forti, sempre più preparati\e, sempre più ambiziosi\e. E se ci mettiamo Francia, Slovenia, Austria e Giappone con i loro collegiali mensili… ecco, guardo le mie tre giovani e mi dico, perbacco!

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