
Campionato Italiano Boulder… quando leggevo questo titolo, guardavo distrattamente le classifiche e memorizzavo i nomi dei coinvolti commentando mentalmente in un solo modo: altro pianeta. Certo lontano dal pianeta Europeo e dalla Galassia Mondiali e Coppa Del Mondo, ma comunque un altro pianeta rispetto alle gare giovanili.
E invece sono qui con Bea, 14 anni da tre giorni e di fatto la più giovane atleta con i requisiti giusti per essere ammessa. C’è anche Simone Tentori, della nostra squadra, ma lui è giustamente fra i favoriti, nonostante il lungo viaggio in SudAfrica con tante soddisfazioni e prestazioni enormi ma con ovviamente una forma fisica sui passaggi di gara da verificare…
Non mi spavento più a vedere i grandi volumi e le prese lontanissime e gigantesche dei problemi proposti: un po’ perché qualcuna siamo riusciti a montarla anche noi, anche se siamo piccolini, un po’ perché Bea, tra Coppa Italia e due prove di Coppa Europa, un po’ di queste linee le ha già assaggiate. Certo so che tutti gli altri atleti rispetto a Bea e Simone sono abituati a palestre molto più grandi e a tracciature identiche, tanto spazio tutto per loro, ma se siamo qui vuol dire che nel nostro piccolo ci siamo conquistati sul campo il diritto ad esserci.
Qualifiche, 2h30′ di tempo, tantissimo. Un’ora in più della coppa Italia… ho fiducia sul piano fisico, Bea è molto più forte di 5 mesi fa, però dopo i Mondali di Mosca l’ho “costretta” a riassaggiare la corda e la preparazione non è stata focalizzata a questo evento. Solo che ora, al Beep di partenza, sono assalito dai dubbi. Ho fatto bene? Non è che poi si demoralizza se dovesse andare male?
Inizia sui primi tre problemi talmente tesa che scala oggettivamente non molto bene, però li sale Flash, ovvero al primo colpo, tutti e tre, e guadagna fiducia. Dopo 50′ il conto dice addirittura 5 Top, e 11° posizione. Si è rasserenata, ha lottato su un problema che la respingeva nel dinamico iniziale e poi l’aveva spiazzata all’arrivo al Top, insomma sta facendo una grande prestazione. In Semifinale vanno in 24, mi tranquillizzo.
La successiva ora però è complicata. Piano piano tante altre concorrenti arrivano a 5 o a sei problemi, la superano e lei si ritrova vicino al 20° posto. Mi sembra che ancora non ci sia il pericolo di rimanere fuori ma poi guardo i nomi di chi le sta dietro e riconosco atlete abituate a semifinali e perfino finali…
Ed ecco che passate le due ore avvengono altri sorpassi e a 15′ dalla fine si ritrova fuori!
Qui sciorina una classe mentale, ma anche una forma fisica, strepitosa: prima conquista il 6° Top al termine di una placca che l’aveva prima respinta malamente, poi la zona decisiva su un settimo problema, dove addirittura non accoppia il Top quando tutti pensavano fosse fatta. Diventa 21° a 7 minuti dalla fine, e poi gli ultimi minuti sono ansia allo stato puro. Ma alla fine è dentro!
Arrivano i maschi, per i quali i Boulder sono prevalentemente all’insegna della Forza
Simone si mette subito su quelli più difficili, come giustamente fanno i forti, e a metà gara lo vedo intorno al 15° posto. Qualche problema salito Flash, altri al secondo… ma nell’ultima mezz’ora con la freddezza di un campione risolve in un Amen i Boulder più facili, lasciati in coda, e si classifica tranquillo con la quarta posizione.
Domenica mattina, i nostri due alfieri sono in isolamento, Quando si apre la vista dei 4 problemi di finale, come al solito ci ritroviamo in tanti a cercare di capirci qualcosa… nella semifinale ogni atleta esce senza prima poter vedere il Boulder e poi ha 5′ di tempo per farcela, quindi si mette spalle alla struttura per affrontare dopo altri 5′ il secondo slot, e così via. Leggere, capire, farcela, sono tre azioni che devono avvenire in fretta e bene. E’ facile esaurirsi mentalmente e fisicamente.
La tracciatura si rivelerà decisamente troppo dura per i maschi (con un solo blocco salito, dei quattro tracciati, che dava l’accesso diretto alla finale…) e forse troppo dura anche per il femminile. Rimangono fuori dalla finale molti favoriti, e se è vero che la gara è uguale per tutti è anche vero che la tracciatura, lo sappiamo, condiziona classifiche e prestazioni.
Simone e Bea soffrono più di tutti queste semifinali, non riuscendo ad esprimersi neppure al 50% e se è vero che per Bea questo è normale, per Simone è davvero motivo di rimpianto perché una tracciatura meno aleatoria e più adatta ad esprimere sia tecnica che forza lo avrebbe sicuramente, come altri favoriti rimasti totalmente spiazzati, aiutato a mostrare meglio le sue capacità.
Al ritorno e il giorno dopo mi scrivo una serie di appunti, riguardo i filmati e riconosco un paio di problematiche tecniche da affrontare. Soltanto a febbraio di quest’anno essere qui era, senza discussioni, assolutamente Irreale. Ora si torna a casa addirittura con degli appunti per migliorare.
Sappiamo che dovremo fare il doppio degli altri per le dimensioni della nostra palestra e che ci mancano ancora tante altre prese grandi e svase per allenarci ad armi pari, però la sfida ci intriga e non possiamo tirarci indietro. Questa era l’ultima gara ufficiale del 2018 e per qualche mese… dobbiamo solo lavorare duro duro, e cercare di sbagliare il meno possibile.
Leggi di più:
Il report della gara nel blog di Simone Tentori