
11 atleti ad arrivarci, terza squadra italiana, due ori e bronzo per Bea, finale senza medaglie per Valentina (Lead) e Juri (Speed, era nei due favoriti per l’oro), bronzo e argento per Juri (Boulder e Combinata, e potevano o forse dovevano essere due ori), finale in Lead per Samuele ma non in Boulder, finali non raggiunte per Giulia Passini e Giulia Rosa, finale in Lead per Anna (non saliva una via da gara da mesi!), ma non in Boulder (dove il podio era possibile con allenamenti mirati), finale non raggiunta per Francesco Mauri, delusione per Iris Bielli (fenomeno falesia, invece, con 8a+ a vista e 8b lavorato raggiunti!) e onor di presenza per Tommaso Mattarelli, che aveva smesso di allenarsi da mesi, in linea con tutte le aspettative Cisky (Francesca Giudici).


Siamo tutti migliorati, e di parecchio, nonostante qualche risultato non raggiunto, anche se è chiaro che solo la Bea dimostra una forza mentale all’altezza della preparazione e una consapevolezza di cosa serva per arrivare in alto, compreso un’analisi di priorità (è paradossale a qualunque età avere dei rimpianti su cosa si è raggiunto quando da mesi altri ti avevano detto quale fosse il minimo sindacale per arrivare a tali risultati).


Siamo tutti cresciuti di età e sta crescendo enormemente il movimento, e saltare anche solo due allenamenti in tre mesi fa inevitabilmente scendere verso lo zero la probabilità di una finale. È cosa nota e risaputa in tutti gli sport, in arrampicata ancora si fa fatica a capirlo e quindi chi si allena sia bene che meticolosamente 5 volte la settimana tutto l’anno, con massimo due settimane di stacco totale (già troppo, lo si sa) inevitabilmente battaglia per finali e medaglie, anche davanti a talenti superiori.


Noi di talenti ne abbiamo, eccome. Incredibile il risultato di squadra con la palestra piccolina (ma ben attrezzata!), che abbiamo. Penso che molti della mia squadra possano avere un brillante futuro sportivo anche fra i senior, anche diventare professionisti, ma oltre alla fortuna serve appunto una dedizione totale perché, e non mi stancherò mai di dirlo, diventare un atleta di alto livello è incredibilmente più difficile di qualunque risultato scolastico (ne sono la prova vivente). Non fosse altro perché 1) ci sono gli avversari 2) non esistono sistemi di equazioni alle derivate parziali risolvibili che descrivano la fisiologia di un atleta con soluzioni chiare e limpide.


Ho almeno dieci atleti da 8b in falesia in fretta, ma le gare sono proprio un’altra cosa, soprattutto quelle moderne dove le capacità tecniche e condizionali richieste sono mostruosamente più complesse di quelle fino a soli 5 anni fa.


C’è bisogno di una preparazione fisica oculata e una pianificazione scientifica fin dai 10 anni, c’è bisogno di una coordinazione tecnica e atletica ignota a “noi” old school, c’è bisogno di una Forza mentale che invece è nota da circa 30 anni in importanza, ma compresa solo da chi le gare le ha vissute in prima persona, in ogni sport. Normale che per un genitore che non ha mai praticato sport ad alto livello non sia un problema saltare un allenamento, inevitabile poi che si siano dei gap con i più forti.

Alleno da ormai 5 anni, imprevedibilmente.
In generale, le fasi della mia vita durano dai 5 ai 7 anni massimo, guardando indietro è sempre successo così, poi arriva un taglio netto, così netto che è come che se non avessi fatto neppure nulla di ciò che è stato. È accaduto anche per la Presidenza dei Ragni, è accaduto quando allenavo a calcio a 5, è accaduto nelle mie professioni.
Guarderò a questi due anni, 2020-2021, come un passato chissà se vissuto o meno?
Difficile questo biennio, per le tensioni accumulate, complice la pandemia, che ha costretto a corse, cambi di programma, salti mortali organizzativi, e tanta tanta tanta burocrazia spesso incomprensibile (quanta inutile carta stampata… quante inutili mail dal contenuto già noto… quante norme assurde in cui i ragazzi dovevano essere separati o distanziatissimi o mascheratissimi quando pochi minuti prima si era passati per luoghi in cui queste norme non c’erano).
Intanto mi godo queste foto della squadra dei Ragni U16-20 ad Arco, Campionati Italiani 2021.
I più complicati da raggiungere nel periodo più odioso, per gli adolescenti, che io ricordi. Grazie, ragazzi e ragazze, per aver lottato per esserci. Sappiatelo, si può fare molto di più, anche se siamo la terza squadra italiana giovanile.

