BIRTRIGHT
Chissà se Mark Twight ha saputo che c’è un alpinista italiano, vincitore del grignetta d’oro, che conosce a memoria uno dei suoi libri e che ogni tanto manda gli sms agli amici con sue citazioni. E che, spesso e volentieri, si ingaggia sul ripetizioni furiose e solitarie delle sue viste di misto estremo
di Rossano Libera
Nella spietata logica del “Kiss or Kill” ho scelto la seconda opzione, si addice di più alla persona che son diventato e mi calza addosso in giusta misura. Sicuramente mi fa arrivare prima al risultato, anche se raggiungerlo in questo modo significa dover soffrire e spesso non poco, ma la strada per il ‘satori’ non è certo priva di difficoltà. Sono perfettamente conscio del fatto che in questo modo stia tagliando i ponti alle mie spalle ma annegare nel mare del mio orgoglio, soffocato dal mio Ego è il prezzo imposto da quella folle ambizione che continua imperterrita a guidare le mie decisioni…
Avrei dovuto capirlo da subito, e forse è successo ma la situazione che mi si era presentata davanti comportava una rinuncia che il mio “malessere” m’impediva di affrontare. A volte è più semplice (comodo?) mettere in gioco tutto piuttosto che accettare l’evidenza e privarsi di ciò su cui si era contato fino a quel momento. La logica imponeva una rivisitazione delle priorità; anteporre la propria incolumità ad un obiettivo, qualunque esso sia, è qualcosa che dovrebbe sorgere spontaneo, naturale, ineluttabile; esitare su questa valutazione significherebbe quantomeno mostrare segni di disagio mentale. Non tenere nemmeno in considerazione alcun possibile ripensamento volendo perseguire il proprio obiettivo incondizionatamente, credo sia pura follia…