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Bhaghirathi IV

totale della parete
La parete ovest del Bhaghirathi IV (Ph Daniele Nardi)

Le salite sul Bianco delle ultime settimane qualcosa facevano sospettare. Il team evidentemente era quello: Matteo Della Bordella, Luca Schiera e Matteo De Zaiacomo, gruppo legato da un feeling già testato nelle più importanti spedizioni realizzate dai Ragni negli scorsi anni (Patagonia, Uli Biaho, Groenlandia, Kirghizistan, ecc.). Questa volta, oltre ai “soliti” ingredienti dell’alta difficoltà tecnica in arrampicata e dell’ambiente selvaggio, si sentiva però odore di alta quota…

Il team alpinistico della spedizione (da sinistra): Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e Luca Schiera
Il team alpinistico della spedizione (da sinistra): Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e Luca Schiera

Così, infatti, sarà: l’obiettivo della prossima spedizione del terzetto Della Bordella, Schiera e De Zaiacomo (ai quali si aggiungerà Arianna Colliard in qualità di fotografa e video maker) sarà l’impressionante parete ovest del Bhaghirathi IV nel Garwhal indiano, una big wall verticale e inviolata di 800 metri di dislivello dalla base alla vetta, che tocca i 6193 metri di quota.

Arianna Colliard, fotografa e film maker, accompagnerà i Ragni anche nel corso della salita in parete
Arianna Colliard, fotografa e video maker, accompagnerà i Ragni anche nel corso della salita in parete

Il team lascerà l’Italia il 16 agosto e avrà a disposizione poco meno di due mesi per portare a termine il progetto (il rientro è previsto per il 7 ottobre).

“Le pareti del Bhagirathi sono probabilmente fra le più belle big wall al mondo – ha commentato Matteo Della Bordella nel corso della presentazione alla stampa della spedizione, avvenuta ieri presso il municipio del Comune di Lecco – dopo le esperienza maturate negli ultimi anni sulle grandi pareti del mondo ci piaceva l’idea di metterci alla prova su pareti verticali e difficili in alta quota, cercando di realizzare un nuovo itinerario nel rispetto dello stile che abbiamo sempre perseguito, cioè cercando di salire il più possibile in arrampicata libera e con protezioni naturali”.

Queste gigantesche lavagne negli ultimi 30 anni si sono state nel mirino di alcuni dei più forti scalatori a livello internazionale che sono riusciti a tracciare formidabili itinerari (fra questi va sicuramente menzionata la via aperta nel 2011 dagli italiani Daniele Nardi e Roberto delle Monache). La ovest del Bhaghirathi IV rimane però un problema ancora irrisolto.

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Il gruppo del Bhaghirathi (Ph Daniele Nardi)

I tre Ragni sono ovviamente consapevoli delle difficoltà, anche logistiche e climatiche che dovranno affrontare e tengono pronto anche un “Piano B” nel caso le cose non andassero per il verso giusto: “La zona offre molte possibilità – spiega Luca Schiera – Teniamo in considerazione anche il Bhaghirathi III, dove resta ancora aperta la sfida della salita in arrampicata libera. Le cordate che già hanno affrontato la parete, fra le quali ci sono anche i fortissimi fratelli Pou, hanno parlato di roccia fantastica e linee davvero interessanti”.

Gli “impegni” estivi per i Ragni non si esauriranno però soltanto con la spedizione al Bhaghirathi, a breve, infatti, anche Silvano Arrigoni e Lorenzo Festorazzi si imbarcheranno per una nuova avventura. Anche il loro obiettivo sarà l’apertura di una nuova via, ma la montagna presa di mira è una vecchia conoscenza dei Ragni: il magnifico Jirishanca (il Cervino delle Ande peuviane), salito nel 1969 da Riccardo Cassin, Natale Airoldi, Gigi Alippi, Giuseppe Lafranconi, Annibale Zucchi, Sandro Liati e Casimiro Ferrari.

 

 

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