Nelle prime settimane del mese di dicembre 2022 i Ragni David Bacci e Giacomo Mauri, assieme a JeanDaniel Pession hanno fatto visita ad alcuni dei luoghi mitici del cascatismo canadese. Ecco la cronaca delle loro meravigliose “vacanze da incubo” nel racconto di David Bacci
La frase di Jim Bridwell “la mia miglior vacanza è il tuo peggior incubo” mi torna spesso in mente, infatti con Giacomo Mauri e JeanDaniel Pession abbiamo deciso di andare a farci due settimane di cascate di ghiaccio in un dei posti più famosi al mondo per questo sport.
Due settimane all’insegna delle bollite alle mani, piedi insensibili, sveglia prima dell’alba e lunghi avvicinamenti nella neve fino alla vita. Il nostro obbiettivo è l’ovest del Canada e in particolare la zona di Banff, qui nomi come la Stanley Headwall, Weeping Wall, Nemesis incutono in ogni ghiacciatore che si rispetti timore e curiosità. Quindi, alla mia decima stagione su ghiaccio, ho deciso di andare a vedere se il mito corrispondesse alla realtà.
Arrivati a Canmore e stabiliti nel nostro ostello, il primo giorno decidiamo di rodare i motori su Kid Falls, una bella cascata di 4 con un avvicinamento stupendo per boschi, ci accorgiamo che qua l’inverno è iniziato già da un po’ e la neve e il freddo non mancano.
Il giorno dopo, attraverso la parkway highway, la strada che unisce Canmore a Jasper, ci dirigiamo verso la mitica Weeping wall, una muraglia di ghiaccio di 100 metri di larghezza e 150 di altezza con svariate linee dal 4 al 6. Saliamo la linea di 5, con tre tiri molto belli, e sostenuti. L’ambiente è mozzafiato, e la cascata al sole. Peccato che il termometro non salga sopra i -15, neanche al sole!
Iniziamo ad avere le idee più chiare di dove siamo: qui agganci di passaggi precedenti non ce ne sono, il ghiaccio è duro come il cemento e ogni metro va conquistato a colpi di piccozza! Siamo ben lontani dalle cascate addomesticate di casa nostra.
Il terzo giorno alziamo il tiro e andiamo a vedere la famosa Whiteman Falls, un candelone di 6 incastonato in una bellissima gola. La cascata è fantastica, una candela di 50 metri perfettamente verticale e liscia, appoggiata su un piedistallo strapiombante di cavolfiori e meduse.
JeanDaniel trova una linea di debolezza nel primo tiro e ci porta alla base della candela. Io salgo la candela a -28°, il ghiaccio è durissimo e fragile e la struttura del tubo non presenta appoggi per i piedi. Dopo un bella lotta di mezzora arrivo in catena. Giacomo e JeanDa mi raggiungono in catena anche loro con le braccia belle ghisate.
Il giorno dopo la situazione cambia. Il termometro continua a scendere regolare come un cronometro, ogni 10 minuti perdiamo un grado. Come ogni mattina ormai da qualche giorno lasciamo ben prima dell’alba il nostro ostello nel paesino di Canmore per dirigerci verso la parkway highway e il Banff National Park. Questa mattina però la temperatura è scesa da -26, -27 e poi -28, fino ad arrivare a -35.
Decidiamo che anche per noi scalare a -35 è un po’ troppo rischioso, qualunque cosa accada a 2/3 ore di cammino può avere conseguenze molto gravi…
Quindi al paesino di Lake Louise ci fermiamo e decidiamo di andare a fare le classiche Louise Falls, un bella cascata di 2 tiri sul 4+. Il freddo è pungente e dopo poco non sentiamo più le dita dei piedi, ma ci portiamo a casa anche oggi una bella salita.
Il giorno seguente il piano è più bellicoso e decidiamo di andare a salire Nemesis, una cascata di 6 sulla Stanley Headwall.
La Stanley Headwall ricorda la Breitwangflue a Kandersteg: una parete di 250 metri di altezza che contiene una bella serie di vie di ghiaccio e di misto tra le più dure del Canada, l’ambiente però è selvaggio e l’avvicinamento è molto lungo.
Il termometro si ferma a -28 e sappiamo che anche oggi non ci verrà risparmiata la solita bollita alle mani. Giacomo e JeanDa salgono i primi due tiri di 5, per me si prospetta una bella lotta sul tirone di 6. Mi faccio strada in un dedalo di meduse strapiombanti e ghiaccio beton. Dopo 40 min la spunto e faccio sosta, che lotta!
Torniamo in ostello e ci concediamo un bella serie di birre e hamburger per festeggiare questa salita. Ci concediamo un paio di giornate in falesia a fare misto e qualche bel tiro di drytooling salendo tiri a vista fino all’M8.
L’obbiettivo ora è cercare di salire Bourgeau Left, un cascata di 4 tiri di 5, arriviamo presto al parcheggio e saliamo velocemente nel bosco con le frontali. Il primo tiro è di ghiaccio molto fine quasi improteggibile, le viti Camp da 7 centimetri entrano fino a metà e riesco a metterne molto poche: meglio non cadere! La cascata termina con un bel muro verticale di ghiaccio lavorato nelle forme più strane, veramente bellissimo!
L’indomani torniamo a Weeping Wall per la linea di 5+ che presenta una candela verticale di 50 metri: non male scalare al sole nel mezzo della wilderness Canadese! Il tiro è tecnico e non molla fino alla fine, forse la lunghezza più bella scalata fin’ora.
Io e Giacomo, decidiamo di salire Unicorn, una via di misto fino al M7 per fare qualche ripresa e foto, seguiti da un fotografo locale Tim Banfield. La via presenta due tiri molto belli, e Giacomo attacca il primo. Peccato che, appena tenta di rimontare una grossa frangia sospesa, tutto il blocco decide di staccarsi, facendolo cadere. Per fortuna è solo uno spavento e non si è fatto male nessuno.
Tim immortala i volo con la videocamera, ribattezzando giacomo “AIR JACK”.
Concludiamo la vacanza con un una bellissima cascata nella Ghost Valley, un luogo mitico e selvaggio. La cascata si chiama Hydrophobia ed è una delle cascate più estetiche mai viste. Ricorda il mostro in Val d’Avers ma su un altra scala.
Il primo giorno ci facciamo tentare da una vecchia traccia e sbagliamo l’avvicinamento, camminiamo nella neve fresca per sei ore… Arrivati sotto la cascata alle 12,30 decidiamo che è meglio tornare all’auto e riprovarci il giorno dopo. Il giorno seguente in 2,30 senza errori e con la traccia fatta siamo alla base, scaliamo i 150 metri di ghiaccio verticale. Gli ultimi 20 metri sono i più impegnativi, con grande esposizione e verticalità. Che perla!
Torniamo di nuovo contenti alla macchina e festeggiamo con il classico burger canadese e birra a volontà!