28-01-2007 Ritorno al Piergiorgio S’iniziano a trasportare i carichi verso il Piergiorgio… un ritorno atteso.
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Finalmente dopo i tanti problemi per riuscire a sdoganare il materiale d’arrampicata siamo al campeggio della Piedra del Fraile.
Sistemiamo tutto il materiale coordinati dal Giò leader indiscusso del nostro scellerato gruppo.
Corde fisse…(purtroppo non siamo forti come alcuni afecionados patagonici) chiodi, friends, nut e tantissime gallette da mangiare nei prossimi giorni raggiunta la parete.
Stipiamo tutto nei bidoni che Sergio porterà fino al Rio Pollone con alcuni cavalli, ci prepariamo a nostra volta a partire per il primo trasporto materiale viveri alla parete del Piergiorgio: 45 kilometri tra andata e ritorno (12 ore) con 25/30 kg a farti compagnia con l’immancabile vento a raffiche che rompe i cocones e ti fa venire un gran mal di testa.
Per fortuna a differenza dell’anno passato qualcuno a dare una mano c’è. Lo stoico e inossidabile “Bionda” (Bianchi Daniele) e il presidentissimo “Piro” (Alberto Pirovano) che hanno retto il ritmo serrato di Cristian Brenna che direttamente dall’arrampicata sportiva si dimostra ottimo e veloce portatore…
Sono passate quasi cinque ore e come magia, esattamente un anno dopo, dalle nuvole il mostro riappare. Quasi un chilometro verticale, una parete imponente, infinita, che termina sulle sinuose meringhe di vetta e che lascia a bocca aperta coloro che hanno la fortuna di poterlo ammirare nei rari giorni di bel tempo Patagonico.
Binocolo alla mano studiamo la linea di salita e un passaggio nel canale per evitare eventuali scariche di sassi… l’esperienza insegna. Ritorniamo al Fraile la sera tardi, Berna apre il secondo pacchetto di sigarette e ci procura subito sei lattine di Quilmes ed esclama: ma chi cazz…. ha voglia di ritornare fin lassù!. La giornata è stata lunga, dura e fondamentalmente siamo solo all’inizio….
di Hervé Barmasse
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