25-09-2007 | ||
Coelophysis, nuova via in Wenden per Della Bordella, Palma e Selva | ||
16/9 i Ragni di Lecco Matteo Della Bordella, Fabio Palma e Adriano Selva hanno completato la salita Coelophysis (670m, max 7c, obbl. 7a, e due lunghezze ancora da liberare Wenden: | ||
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Il 16/09 Matteo Della Bordella, Fabio Palma e Adriano Selva hanno aperto una nuova via in uno dei paradisi più famosi dell’arrampica su grandi pareti: il settore Mahren, in Wenden.L’avventura iniziata nel 2006 e completata ora con 10 giornate complessive e 5 bivacchi in parete ha dato vita a Coelophysis che offre 21 lunghezze per 670 metri con difficoltà max 7c , obbl. 7a, e due lunghezze ancora da liberare. Una via che usando le parole di Fabio Palma è simile a un predatore che cattura tutti…
Dal Wenden al Triassico I numeri di Coelophysis sono quindi numeri impressionanti per noi, probabilmente normali per altri. Danno un’idea dell’avventura che abbiamo vissuto, e in particolare della fatica a cui siamo stati sottoposti. In certi momenti, ho davvero temuto di sentire scoppiare il cuore. 21 tiri, 670 metri, difficoltà per ora liberate fino al 7c con due lunghezze da liberare da 8a o qualcosa in più. Probabilmente, la libera di tutti i tiri ci terrà impegnati per molti altri giorni. Largo uso di Friends in parecchi tiri, complessivamente 63 spit più le soste, 7a obbligato un po’ dovunque, qualcosa di più in un tiro. Cinque giorni di apertura nel 2006, Adriano, Fabio e Matteo, fino a L7. Poi soltanto Fabio e Matteo nel 2007, essendo Adriano sempre impegnato, con altri dieci giorni di apertura e cinque bivacchi in parete. La via si trova nell’immaginifico settore del Mahren, il più selvaggio del Wenden, e offre grandi strapiombi e muri perfetti. Abbiamo creato due posti di bivacco, per noi e per le cordate non sufficientemente veloci per salirla in giornata. Questa Estate è stata veramente inclemente lassù, tranne l’ultimo giorno di apertura, un 16 Settembre con condizioni eccezionali. Abbiamo bivaccato in parete il sabato sera e alle sette abbiamo cominciato ad aprire, con Matteo che voleva finire con grande forza e io che mi apprestavo alla solita giornata devastante. Gli ultimi due tiri, da dove si guarda la valle da oltre tremila metri, sono duri e impegnativi, con un 7a obbligatorio esposto, e come nella sceneggiatura di un romanzetto da quattro soldi un’aquila, stupenda, ci è volata davanti proprio negli ultimi metri della via. Coelophysis era un rettile del Triassico, astuto, veloce, da cui poi si evolsero i grandi predatori delle ere successive. Predatori per i quali qualsiasi essere vivente in movimento era una possibile preda. E’ una grande via e siamo certi che molti alpinisti desiderosi di grandi emozioni ne diventeranno preda nei prossimi anni. di Fabio Palma [new_royalslider id=”37″] |