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Annot Trad con Matteo Piccardi e Riky Felderer

tradannot

Ricky Felderer è un fotografo professionista ed ha collaborato in più occasione con il Gruppo Ragni di Lecco. Durante le vacanze di Pasqua ha coinvolto Matteo Piccardi in una mini vacanza presso Annot, un paesino sperduto nel sud della Francia dove l’arrampicata è sviluppata già dagli anni 90 e dove, a fine mese, verrà organizzato un raduno “Trad”. se all’inizio la popolarità di Annot era dovuta principalmente alle vie iper dure di Axel Franco ora si è scoperto un potenziale ancora nascosto fatto di fessure da salire “by fair means” su un gres di ottima qualità. Come si può capire dalle foto, il posto merita certamente una visita…

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Foto by Ricky Felderer

…Riky Felderer…

 

Dopo il lavori di Cadarese e Esigo, con la mia “banda” di amici ci siamo diretti nella Provenza, ad Annot. Se n’era fatto un gran parlare nei tamtam dei più motivati in tema fessure, e le prime foto cominciavano a circolare su internet.

 

Ma come ho imparato, un bravo fotografo può vendere come eccezionale anche un posto mediocre. Per fortuna un primo ponte con la Francia era già stato buttato da un altro “appassionato”. Infatti il mitico Ongaro, altro specialista/amante delle fessure, aveva già partecipato ai lavori e ai cantieri di preparazione di quello che è il settore Trad Annot. Dando precise garanzie in materia! Che va ad aggiungersi ai motivi per cui val la pena spararsi 400 chilometri senza pensarci due volte. Gres di prima qualità, boulder, vie spittate (occhio a chiodatura, gradi e talvolta anche scavi: la storia dell’arrampicata è passata ad Annot in tutte le sue epoche, quindi gradi assolutamente non congrui tra settori, chiodature a volte ascellari, altre chilometriche e qualche scavetto non dei più belli sui settori più vecchi!), canyon nascosti e segreti (ma con vie sia trad che spittate!) e, appunto, i nuovi settori solo trad, veramente belli. Di tiri boltfree ce ne saranno oltre 100 i gradi sono vari, con una netta prevalenza di 5.10c/d fino al 5.12b/c. E mi piace ripetermi: 5.10c non vuol dire 6a+/6b. Vuol dire “cinquediecicì” e basta, un grado che se fatto a vista, magari se offwidth, merita il rispetto di tutti. Diverse sono state le vittime illustri della conversione del grado, che hanno imparato a rispettare queste parole. Lo stesso Hirayama, alla serata a Lecco ha ripetuto più e più volte, in merito alla sua ripetizione OS di Zombie roof, che è 5.13a: 5.13a non è 7c+. 7c+ OS è una prestazione, 5.13a è una performance di livello e soddisfazione totalmente diversi!” E se lo dice Hirayama… A onor del vero i gradi “dichiarati” sulle relazioni sono più alti, ma gli specialisti hanno provveduto a confrontare con Yosemite i gradi, abbassando un po’ di valori. Ma non per questo rendendo i tiri meno belli o interessanti!!! Le linee sono quasi tutte perfette, diedri, fessure di dita, fessuroni svasi e larghi (terrore) che necessitano di doppia o tripla serie 4, 5 e 6 BD. Altri fini che vogliono il lavoro di tutti i c3 che riuscite a razzolare dagli amici! Comunque sia, per il 90% sono tiri che si proteggono da Dio, senza dare mai problemi o patemi, anche se non mancano un paio di sfide veramente DOC per gli amanti del rischio, con dei tiri alla Chambre de Roi (uno dei settori più suggestivi di Annot) che in Inghilterra non starebbero sotto l’E8. Poi qualche via lunga con addirittura passaggi che si definiscono “speleo” possono dare ulteriore stimolo a farsi un giretto in un piccolo paradiso del trad, che ricorda un po’ l’Inghilterra ma dal clima decisamente più tranquillo! Insomma, chi vuole venire qui a tirare quattro tacche sul grado 8 trova di che soddisfarsi, ma anche chi vuole provare a ingaggiarsi un po’ seriamente su friend e nuts, tentando le tecniche di incastro troverà terreno decisamente fertile e abbondante per divertirsi.

 

 

…e Matteo Piccardi…

 

Famoso per i blocchi su un’arenaria con forme incredibili, all’inizio dei mitici ‘90 era conosciuto per i terribili test piece di Alex Franco, Annot è un piccolo paese sperduto nel sud Provenza a nord di Nizza; c’ero già stato tempo addietro, ma non avevo concluso gran che, era stato un giro turistico e non molto di più.

Con Alessandra è da un po’ che non andiamo a scalare al di fuori delle solite mete locali, in parte per “colpa” del lavoro, un po’ per pigrizia, un po’ perché per viaggiare serve avere una petroliera! Riky con la sua banda (Sommaruga, Ruiu, Dell’Oro, Congia e altri) qualche tempo addietro ci propone come meta possibile per le “vacanze di Pasqua” Annot, dove sembra ci siano nuovi settori interamente dedicati all’arrampicata trad con tiri un po’ per tutti i gusti; bellissime fessure proteggibili, placche lavorate a buchi un po’ meno proteggibili e veri test di coraggio!

Dopo un inverno passato tra appigli di plastica, progetti di roccia e tacche da arcuare, cogliamo la palla al balzo giusto per arrampicare in modo diverso, perché ci piace ogni tanto prender calci nei denti e rimettere tutto in discussione; quasi (re)imparare a scalare.

Dopo una doverosa tappa finalese per spezzare le cinque ore secche di furgone, anche noi ci lasciamo ammaliare da queste rocce sabbiose e dai colori caldi; un parco giochi di fessure, lame, diedri, camini offwidth si offre ai nostri occhi; un giocattolo, per per due tossik-climber come noi, all’apparenza innocuo ma che già dal primo approccio ci mette sull’attenti.

Risolvo più per orgoglio che per reali capacità un6b (il solito 5.10 o poco più…) di riscaldamento con una partenza da 7a boulder minimo! Ecco: apposto siamo! Già mi sto incazzando con queste fessure e con me stesso, proprio non voglio imparare ad incastrarci dentro mani e piedi ecchecazzo!!

La giornata fortunatamente volge dall’isterico-incazzoso al bella-lì-imparo-qualcosa-di-nuovo, grazie a Riky e alla supersimpatia della sua banda; così dopo un veloce apprendistato tutto mio mi cavo la grande soddisfazione di fare avvista un 5.10abcde, ovviamente usando tutti i buchi e buchetti sparpagliati ai bordi della fessura mentre i fessuristi assatanati e puristi già si strappavano le vesti alla base urlando al sacrilegio! Pazienza: la faccia è più o meno salva.

Ale dal canto suo fa dei gran numeri e si trova a suo perfetto agio su queste fessure da proteggere, le due giornate che trascorriamo ad Annot con la banda dei fessuriani molto ci insegnano, ma soprattutto ci fanno capire ancora una volta che l’arrampicata è ogni volta differente ed entusiasmante e quando sembra di aver imparato qualcosa o di essere arrivati a un punto morto ti regala nuove prospettive nuovi giochi, basta aver voglia di provare, di imparare, di non smettere mai di sognare.

 

Info

Per maggiori info:

http://tradannot.over-blog.com/

Ad Annot si arriva anche in treno, e la stazione è da dove parte il sentiero per andare a scalare!

C’è un’area pubblica per i camper, mentre noi abbiamo dormito qui

http://www.annot.com/tarif-location-bungalow-annot.html

a 55 euro a notte, appartamenti da 5 posti con cucina.

 

La roccia ad Annot è Gres, arenaria. Ovvero sabbia pressata di ottima qualità. Ma è sempre sabbia! È roccia sempre solida o solidissima, la scalata si svolge u linee pulite e sicure. Unico appunto è quando ci sono lame o fessurini che dove non sono esattamente “splitter” è bene prestare attenzione a dove di mettono i friend, specialmente nel settore “cascade” che vede alcune lame sottili. Come clima, si scala bene tutto l’anno, con prevalenza nelle mezze stagioni, ma le varie esposizioni e il vento quasi sempre presente permette di asciugare in fretta le dita, anche quando il sole picchia duro! A metà aprile iniziava già a far un caldo porco nei settori al sole, mentre per via del vento e della quota all’ombra poteva essere anche molto freddo. Prepararsi l’abbigliamento a strati! Come gear, conviene portarsi una buona scelta di ferri anche grossi, consigliati un 6, due 5 e 2 4 oltre alla doppia serie fino ai c3 (misure bd) e un giro di nuts, meglio se excentric. Essendo arenaria dopo le piogge o se non viene scalata da un po’, la roccia tende talvolta a “sfarinare”, per cui cna spazzolata con setole MORBIDISSIME può essere utile. È una roccia tenera. Per cui spazzolate con molta delicatezza, e mai quando è umido. Per il resto guantino da incastro (Ocùn), magnesite, TC pro, benzoino (tintura molto usata dai crack master americani, serve sia a disinfettare le inevitabili abrasioni da incastro, sia indurire la pelle http://www.brucemedical.com/bentin.html), ma soprattutto margine e aderenza!

Corda da 60-70

Tutte le soste con anello o moschettone di calata

 

BUONE SCALATE A TUTTI E CHE IL 5.10 SIA CON VOI

 

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