NOVITA’ DALLA TORRE EGGER
Matteo Bernasconi e Matteo Della Bordella procedono…sempre più su...
Come al solito le comunicazioni dalla truna sotto la W della Torre Egger sono necessariamente frammentarie vista la difficoltà di comunicazione ma di certo c’è che il Colle De Donà Giongo o Colle Lux, che a questo punto sembrerebbe rappresentare il “collo di bottiglia” è sempre più vicino…
I due Ragni ci dicono che secondo la loro prospettiva manca un tiro di corda molto corto per raggiungere il Colle, tuttavia questi pochi metri sono particolarmente ostici poichè l’accesso è sbarrato da un grosso tetto che i due sinora non sono ancora riusciti a superare.
L’alternativa al superamento del Tetto era quella di percorrere terreno misto verticale che tuttavia è sembrato troppo rischioso, perlomeno quest’anno, così hanno optato per una soluzione diretta ma a quanto pare non meno impegnativa.
La salita, sino al punto massimo raggiunto, non si è svolta facilmente, difatti si parla di arrampicata molto complicata su roccia poco stabile con largo uso di artificiale. “continua a venire giù di tutto”, ha raccontato Matteo, “scaliamo solo la mattina presto, poi ci dobbiamo in qualche modo riparare. Mentre scali, anche la mattina, continuano a venirti addosso pezzetti di ghiaccio, sono dei blocchi che grazie al cielo si frantumano prima di arrivare a noi. Un pò danger! La via strapiomba tutta, dall’inizio alla fine, per cui non ci sono cenge o posti da bivacco. E’ molto faticosa, non ti riposi mai”
Il rientro alla truna si è rivelato poi particolarmente difficile e lungo, la stagione avanza sempre più e con essa i crepacci e le insidie del ghiacciaio basale che ha richiesto moltissimo tempo per essere percorso in senso inverso e far ritorno alla tenda. “Ad un certo punto non si sapeva come tornare alla truna, abbiamo dovuto traversare fino alla via dei ragni sul Torre, scendere, e percorrere un giro lunghissimo. Appena Teo è passato è precipitato un blocco enorme, in un posto che giudicavamo sicuro…siamo un pò borderline, forse”, ha raccontato il Berna.
Aspettiamo pertanto con ansia nuove notizie e Vi diamo appuntamento al prossimo aggiornamento!
Nel frattempo, Pedeferri ha deciso di rinunciare alla via nuova sulla Mermoz: un tetto lisco e superabile solo in artificiale ha fatto desistere il suo team, per cui Simone si è dato alle ripetizioni. Simone ha ripetuto a vista ( che in Patagonia è cosa rarissima ) due classiche, la gettonata Vela y viento” (o Red Pilla, del grande Kurt Albert), e “Chiaro di Luna”