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09-11-2011 Fuerteventura bloc!

FUERTEVENTURA BLOC!

fuertebloc

Una vacanza sull’isola di Fuerteventura che si preannunciava come “non arrampicatoria” ha regalato a Simone Pedeferri la piacevole sorpresa di una moltitudine di sassi dispersi su alcune delle spiagge più belle della Spagna. Conoscendo una delle principali regole del Climber – avere sempre con se il minimo materiale che permette di scalare – non si è fatto trovare impreparato, e tra un bagno e il successivo è riuscito a mantenere lo “stimolo” bello alto.

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“Suerteventura”, di Simone Pedeferri

E’ sorprendente come l’arrampicata riesca sempre a sorprendermi, permettendomi di vivere piccoli sogni, anche quando non me lo aspetterei proprio…

 

Avete presente quando si parte per una vacanza “non arrampicatoria” e anche se scarpette e magnesio sono nella valigia siete sicuri che non arrampicherete mai? Questa volta no!

 

 

Fuerteventura è una piccola isola delle Canarie di origine vulcanica (non sapevo nemmeno della sua esistenza) con spiagge circondate da scogliere  formate da rocce di vario tipo, dal basalto all’arenaria  al conglomerato al granito con colate di lava di forme disparate che le rendono molto adatte alla pratica del boulder.

Ho scalato in molti posti in giro per il Mondo ma devo ammettere che il fascino di quest’isola con la sua varietà di forme e rocce “anche se non sempre perfette” è stato notevole, arrampicare su spiagge colorate al tramonto immerse in una tranquillità assoluta mi è capitato di rado.

Il primo giorno ispezionando le rocce da Butihondo verso Jable vedo dei segni di magnesite che mi fanno pensare alla presenza di qualche altro “folle” e proprio mentre sto provando un passaggio vedo un ragazzo che si avvicina timoroso, ci presentiamo e mi spiega che fa parte della piccolissima comunità di climbers dell’isola così nelle giornate successive ci ritroviamo in quattro. Tra un passaggio e l’altro mi spiegano che la scalata sull’isola è solo all’inizio e nelle loro domande rivedo l’entusiasmo e l’interesse per tutto ciò che riguarda la roccia che avevo appena cominciai a scalare.

 

Ho visitato le zone di la Pared e di Ajuy tuttavia sembra che la zona più battuta dagli arrampicatori sia  La Pena (granito) ed ho tracciato una trentina di passaggi tra i quali i più interessanti sono due 8a:  “Bradipocorto” un tetto di 12 movimenti, “Chupacapra” 10 movimenti su muro a 45 gradi con concrezioni  e la traversa “Suerteventura” : un 8b di 70 movimenti su funghi di lava che mi ha impegnato per qualche giorno.

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