Prima di leggere quanto detto immediatamente dopo questo storico successo, vale la pena leggere, riga per riga, le righe che sono arrivate in un mese dalla Patagonia. Un diario a caldo, che oggi assume un valore intrinseco ancora più elevato. Giorni di passione, di macerazione, a volte di preoccupazione. Giorni che entrano nella storia dei Ragni di Lecco accanto a quelli dei tentativi dei primi due anni, di quanto avvenne nel 1984 sul Murallon, nel 1974 sul Torre. Giorni di tenacia e di dubbi, di decisioni complesse e complicate. Giorni che possono preludere ad un successo storico, come questo, o ad un fallimento totale, magari non compreso, come quello del 2003 del Piergiorgio, dove una meteo impossibile aveva reso tutto impossibile. Matteo e Luca hanno atteso, atteso, atteso. Sono stati premiati esattamente da 4 giorni di bel tempo, non una mezza giornata di più. Fortuna ed audacia, in Patagonia è il binomio che conta di più. Solo la crema dell’alpinismo di ogni tempo ce l’ha fatta, in Patagonia. Perchè la Patagonia azzera il morale, il livello tecnico, i mesi di preparazione. Ci vuole anche suerte e testa dura, molto dura,
5 FEBBRAIO
Non ci sono le condizioni di caldo e stabile che hanno caratterizzato parecchi giorni di Novembre, Dicembre e Gennaio, e così molti “assi” dell’alpinismo come Thomas Huber, Auer e Lama sono rimasti per giorni a El Chalten allenandosi e sperando nell’arrivo del bel tempo. Con loro i nostri tre ragazzi, che ieri hanno preso una decisione, spiegata da una mail di Matteo Della Bordella :
…Sì ci sono novità, proprio dell’ultima ora nel senso che abbiamo appena deciso. Sembra che per giovedì, venerdì e sabato il tempo possa essere ok.
Cioè, pare che non entri l’alta pressione decisa come ha fatto nelle prima settimane di gennaio, però comunque non sia nemmeno brutto tempo e con poco vento (questo è quello che ci ha detto anche Hansjorg Auer dopo che Thomas Huber ha parlato con un noto meterologo austriaco).
Perciò la nostra idea è quella di provare ad andare alla Egger.
Partiremo da Chalten questa sera a mezzanotte, con l’idea di raggiungere in un’unica tappa il Circo de los altares (sono circa 45 km, 11-16 ore di cammino a seconda delle condizioni della neve e del vento).
Una volta arrivati al circo de los altares (che è il posto dove facevamo il campo base gli anni precedenti) il piano è quello di riposare e far passare una perturbazione preannunciata per la notte di
martedì e mercoledì mattina aspettando in tenda. Dopodichè se tutto va bene, ovvero se le condizioni della parete sono buone e le previsioni confermano che il tempo dovrebbe essere ok, tenteremo la via a partire da giovedì.
Le previsioni del tempo qui continuano a cambiare ed è difficile prendere delle decisioni, tuttavia abbiamo deciso di andare e provare a vedere quello che riusciamo a combinare, sperando in un po’ di fortuna.
Da domani quindi non potrò più scrivervi mail o aggiornamenti.
Abbiamo un telefono satellitare per contattare un amico che ci dirà le previsioni del tempo aggiornate e con il quale anche contatteremo Fabio (Palma n.d.r.) in caso di aggiornamenti importanti… se tutto va bene, prossimo contatto domenica o più probabilmente lunedì prossimo.
8 FEBBRAIO
Ciao,
Siamo rientrati a Chalten da circa un’ora.
Il tentativo purtroppo non è andato a buon fine…Martedì abbiamo percorso tutto l’avvicinamento in mezzo alla bufera, vento forte e pioggia battente per 12 ore; quando poi siamo arrivati al “filo rosso” dove avremmo dovuto fare il campo, il vento è ancora aumentato rendendo impossibile piazzare la tenda. Siamo così andati alla ricerca di un posto più riparato e dopo aver montato la tenda ed esserci infilati dentro bagnati fradici, abbiamo passato la notte a tenere il telo della tenda con le mani per non farla rompere, ma nonostante ciò, il vento ha avuto la meglio e al mattino ci siamo ritrovati con tutti e 4 i pali della tenda spezzati. Fortunatamente mercoledì il tempo è migliorato e siamo riusciti a sistemarci e far asciugare i vestiti.
Eravamo poi indecisi sul da farsi, ed allora abbiamo chiamato il nostro amico per avere le previsioni del tempo aggiornate. Deza (il nostro meterologo) ci ha detto che le previsioni erano cambiate e che il bel tempo sarebbe ancora durato solo per un giorno o poco più, dopodichè sarebbe arrivato brutto tempo e ancora vento molto molto forte venerdì nel pomeriggio. Così, stanchi dalla notte insonne e senza più avere un riparo sicuro, abbiamo valutato che tentare di andare in parete sarebbe stato inutile oltre che pericoloso, perciò dopo qualche ora di riposo ci siamo diretti di rientro a Chalten, dove siamo arrivati nel primo pomeriggio del giorno successivo (giovedì).
Adesso abbiamo ancora due settimane a disposizione ed incrociamo le dita affinchè il tempo ci permetta un vero e proprio tentativo!
20 FEBBRAIO
Dalla voce di Matteo :
Dopo repentini cambiamenti di idea e lunghe attese abbiamo preso la nostra decisioni: Luca Schiera ed io posticiperemo il nostro rientro in Italia e domattina partiremo alla volta della Ovest della Egger.
Matteo Bernasconi invece rientrerà in Italia sabato come da programma originale.
Oggi splende un bel sole su El Chalten e sulle montagne e speriamo che almeno in parte possa sciogliere la neve ed il ghiaccio che si è accumulato nei giorni precedenti. Le ultime previsioni, poi danno tempo ancora buono per domani, seguito da un leggera perturbazione (senza però venti forti o grandi precipitazioni venerdì), quindi ancora 3 giorni di fila di bel tempo, previsti per sabato domenica e lunedì. Sarà proprio in questi 3 giorni quindi che io e Luca tenteremo la vetta!
Al momento quindi le speranze e le possibilità di effettuare un tentativo serio sono concrete, speriamo che questo bel tempo previsto effettivamente arrivi e che la parete sia in buone condizioni.
Rientreremo probabilmente a Chalten mercoledì.
A presto,
Matteo
25 FEBBRAIO
Scambio di sms frenetici fra Lecco e la base della Egger, dove Della Bordella e Schiera riescono a comunicare con un satellitare ( che poi non prende in parete).
I due ragazzi hanno attaccato i primi tiri già Venerdì, immediatamente dopo essere arrivati alla base della parete, ma contrariamente alle previsioni sono poi arrivate 36 ore di pioggia consecutive (neve nella parte alta della via) che li hanno ovviamente costretti a scendere.
La parete, infatti, in caso di brutto tempo scarica e non ci sono posti di bivacco riparati nella parte centrale.
Ora le previsioni meteo danno bello oggi ( ieri la parete era impraticabile), pioggia leggera domani e bello da mercoledì a venerdì.
Non c’è il famigerato vento patagonico e Della Bordella ha detto che stanno bene e sono motivati, per cui hanno deciso di rimanere e di decidere stasera, sulla base dell’ennesimo aggiornamento meteo, se tornare indietro o provarci.
26 FEBBRAIO
Ultim’ora dalla Patagonia, Torre Egger.
Matteo Della Bordella e Luca Schiera restano e provano.
La meteo prevista dice brutto ma non pessimo domani.
Attaccheranno gia’ mercoledi’ se la parete non dovesse essere troppo sporca, oppure qualche ora prima dell’alba di giovedi.
27 FEBBRAIO
Le ultime novità via sms da Matteo e Luca :
Meteo ancora brutta, costretti alla tenda. Dovrebbe arrivare il bello da giovedi, per attaccare venerdi. Che pazienza... speriamo che sia la volta buona. * aggiornamento: ieri (27/02) la giornata é terminata con il sole ed in parete sembrava esserci solo neve, non ghiaccio; se il bel tempo persiste tenteranno domani
3 MARZO
Alle 19:30 di oggi ci hanno telefonato dalla base della Egger.
Pochi minuti prima lo sms che ricopiamo qui sotto.
“Vetta ieri e discesa finita ora,siamo alla tenda. E’ stato allucinante,4 giorni durissimi di devasto ma ce l’abbiamo fatta. Grazie a tutto il gruppo ragni!”
Telefonata, qualche ora dopo
“Ueè, ce l’abbiamo fatta”
Poi hanno voluto il telefono del Berna per raccontargli tutto.
Nei prossimi giorni scriveremo di particolari e aneddoti. Sono stati tre anni di passione ed emozioni. Una grande spedizione del gruppo. Una grande salita di tre ragazzi.
“Siamo devastati, sono stati quattro giorni allucinanti”. Primi nella storia dell’alpinismo, Matteo Della Bordella e Luca Schiera sono usciti dalla parete ovest della torre Egger raggiungendo il colle Giongo-De Dona’ venerdi’, fine pomeriggio. Hanno bivaccato, e il sabato hanno raggiunto la cima. “Ero marcio”, ci dice Matteo. Scendono e tornano sul mostro, la Ovest, e bivaccano sulla loro parete. Ieri le doppie fino alla base, da dove ci telefonano alle nostre 19.30. Luca dice, con voce appesa a un fiato, che sono stanchissimi. Matteo ci racconta tre episodi “danger,” poi chiede il numero del Berna. La via e’ anche sua, ovviamente, era arrivato a soli 25 metri dalla fine della parete. Della Bordella ci dice che pero’ e’ uscito per un’altra variante, alcuni tiri nuovi, una linea che l’anno scorso era stata giudicata troppo pericolosa per neve sospesa.
Tre anni, mille avventure, l’ultimo giorno eravamo in apprensione fortissima. “Se stasera non chiama lo sbatto fuori dal gruppo”, sbotta Luca a mezzogiorno. Eravamo tesissimi. E’ stata una spedizione del gruppo a cui abbiamo creduto in tanti, e nel sms Matteo “ringrazia il gruppo ragni”.
Oggi ai due ragazzi toccano decine di km di ghiacciaio, carichi come muli, poi il 9 l’aereo di ritorno, rinviato due volte perche’ ci credevano. Grazie alle migliaia di appassionati che hanno seguito anche sulla pagina facebook di Stile Alpino questi giorni di attesa. Ci saranno articoli, sulla rivista faremo un sunto di questa parete, perche’ era inviolata e che cosa sono stati questi tre anni.
” E’ una via durissima”, dice flebile il Luchino. La commissione tecnica aveva valutato due mesi fa positivamente il suo curriculum per l’ingresso nel nostro gruppo.
La determinazione che hanno avuto va al di là di qualunque nostra aspettativa. Fossero tornati a casa una settimana fa, come hanno fatto tutti i fuoriclasse ( da Lama ad Huber), nessuno gli avrebbe detto assolutamente nulla. E’ vero, chi non risica non rosica, ma loro…beh, hanno risicato oltre qualunque immaginazione.
Senza il secondo anno, ovviamente, non ci sarebbe stato questo successo. Matteo ha scalato, perfino un 7a obbligato verso la cima, ma ha anche risalito molte fisse, quelle che lui e il Berna hanno piazzato l’anno scorso correndo infiniti rischi, e arrivando a soli 25 metri dalla fine. E’ una vittoria lunga tre anni, con il secondo decisivo, e il terzo ormai inaspettato
Altre foto, slideshow, aneddoti, nel prossimo articolo