Poche parole dalla base della parete ovest della Torre di Uli Biaho. Dal satellitare rimbalza la voce di un Matteo Della Bordella felice per il risultato ma davvero stanchissimo: “Abbiamo fatto la via e ci prepariamo a bivaccare. Questa sera rimaniamo qui alla base (quando lo sentiamo sono circa le 18 ora pakistana – ndr), preferiamo affrontare il canale di accesso domani mattina, quando avremo recuparato un po’ di energie”.
In merito alle caratteristiche e all’impegno dell’itinerario non abbiamo avuto il tempo di chiedere notizie precise. Dobbiamo accontentarci di un semplice commento di Matteo: “Magari la via non sarà durissima, ma scalare a queste quote è davvero faticoso!”.
Quindi per ora calma e gesso: c’è ancora una difficile discesa da affrontare dalla cima prima di festeggiare e farsi raccontare nel dettaglio questa nuovo capitolo della storia dei Ragni.
Olé ragazzi è quasi fatta!
AGGIORNAMENTO
Ecco quanto ci ha riferito Arianna Colliard dal campo base, il giorno dopo
La via conta in totale diciotto tiri, di cui quindici indipendenti e gli ultimi tre lungo la linea dello spigolo seguita dalla via di Giordani (quello è il tratto dove Matteo, Luca e Silvan hanno bivaccato sabato notte). L’uscita sul ghiacciaio sommitale segue poi una linea indipendente.
Le difficoltà sono attorno al 6a/6b, con un unico tiro dove Matteo ha dovuto ricorrere all’artif per salire sotto una cascata d’acqua. In parete sono rimasti solo un nut e un chiodo, tutte le altre soste erano su spuntoni. All’inizio della via i tre hanno trovato alcuni chiodi, risalenti ad un tentativo dei francesi del 1974.
Secondo Matteo, Luca e Silvan la loro può essere considerata come la via normale dell’Uli Biaho, visto che “gradi alla mano” è l’itinerario più accessibile tracciato sulla montagna.
Ora al team restano ancora un po’ di tempo e di energie da spendere fra le spettacolari montagne granitiche del Baltoro e i progetti non mancano:Luca e Silvan hanno intenzione di aprire una nuova via, mentre Matteo e David Bacci puntano su Eternal Flame alla Torre di Trango. Meteo permettendo ovviamente… Inshallah!