Uno dei più bei periodi di scalata dell’anno passato l’ho trascorso fra fine settembre e ottobre…

In questi due mesi autunnali ho passato molte giornate sulla roccia, soprattutto in falesia, in cui sono anche riuscito a scalare per 17 giorni di fila senza riposare, cosa che il mio corpo ha poco apprezzato, mentre invece la mente era felice ed esaltata.

Ho girato in diverse zone, salendo 23 vie di grado 8 fino al 8a + a vista e 8c/+ lavorato, tra  Valtellina, comasco, Toscana, Liguria ecc., più qualche progetto non risolto…

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Il tutto è iniziato con l’arrivo di Sergey. Si presenta a metà settembre con una borsa da viaggio, quella che poi nei giorni successivi userà come zaino  in falesia, logicamente preso per il culo da noi, perché, dopo ogni tiro, sembrava che dovesse correre in aeroporto per fare il check-in…

Comunque Sergio (nome italianizzato di Sergey) arriva dopo aver scaricato i cinghiali russi (cosi chiama i suoi clienti russi) finite le 2 settimane di corso e si ferma per l’annuale periodo di scalata con me. Mi trova in un periodo un po’ stanco, ma, dopo qualche giornata di roccia con lui, scatta qualcosa e vederlo scalare mi motiva.

Ormai il russo mi conosce e sa che tutti gli anni estraggo dal cilindro una falesia nuova, quindi lo porto nella nuova creazione, la Romilla, e lui apprezza il posto e le vie. In quei giorni salgo La grande bellezza 8c/+  via di super resistenza, ma quest’anno non sono l’unico chiodatore: due buoni amici si sono dati da fare, sempre in una valle, ma quella del Buco del Piombo, sopra Erba, è nato il Buco di S., che detto così suona “audace”… Hard…

Arriviamo al parcheggio, scarichiamo gli zaini e ci incamminiamo , scaleremo in questa zona per qualche giornata.

Tutte le volte che percorrono uno di questi sentieri mi emoziono. C’è qualcosa in questa zona che la rende magica! L’ho già detto più di una volta: questa piccola valle sopra Erba mi incanta. Ho un legame forte con questo luogo, fin da bambino: le passeggiate poi le prime scalate e così via, ho sempre delle vibrazioni positive quando scalo qui.

Durante l’avvicinamento l’enorme grotta del Buco del Piombo ci segue come un occhio gigante, quando la guardo la mia mente ritorna alla Divina Commedia e alle giornate trascorse a chiodare, pulire e provare quella via con Luca Schiera. Noto che sul lato destro del grottone pende una corda, ci fermiamo e mi dico peccato, è arrivato qualcuno prima di noi, mi sarebbe piaciuto chiodare il lato opposto del Buco, avevo osservato la linea durante le soste della Divina, ma non riuscivo a capire se in una zona della volta si sarebbe potuto passare in libera.

Il Buco di S.

Quando una persona chioda una falesia, quella è di sicuro una sua visione creativa, ma una falesia da l’opportunità di vivere agli altri dei momenti, in questo caso mi ha regalato delle favolose giornate con amici, talmente belle e divertenti che le considero tra le migliori dell’anno passato.

Queste buone vibrazioni mi hanno dato la leggerezza di salire i vari tiri e link, ho ripetuto il tiro liberato da Sergio e per finire ho liberato il link più impegnativo Sai ben no 8c.

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Sul sentiero di ritorno, col tramonto verso Erba, guardo la grotta del Buco e noto che la corda non c’è più… strano! Due telefonate mi dicono che la corda è stata recuperata ma non è stato chiodato nulla!!!

Io e Luca abbiamo l’idea di chiodare qualcosa di sportivo di più tiri e abbiamo 2 o 3 idee. Faccio decidere a lui e il Piombo è la decisione .

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Tra fine ottobre e inizio novembre, in 5 giorni, viene aperta, pulita e provata da me Luca e Matteo Colico   “Manettoni” una via di 5 tiri di fronte alla Divina. Gli itinerari, idealmente, con i loro  due tracciati  formano un cerchio sulla volta.

La chiodatura fila liscia con tutti gli aneddoti che ci sono sempre: giornate sotto la pioggia, la presa chiave che si rompe e bisogna trovare un nuovo sistema, birra alla sera con i racconti della giornata ecc…

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