Aksu valley, kyrgyzstan climb   Io e Matteo Giga De Zaiacomo arriviamo nella valle di Ak-su, dove c`è sempre bel tempo, dopo soli tre giorni dalla partenza dall’Italia.   DCIM100GOPRO   Il primo pomeriggio sistemiamo il campo base tra due vecchi cipressi e il giorno dopo andiamo subito a vedere una fessura che come una cicatrice incide al centro la parete sud di Ortotyubek (chiamata anche Central Pyramid, 3850m circa).

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Sbinocolando le pareti

 

aksu valley

La parete

Sembra fattibile e contenti della scoperta scendiamo.

La via

Partiamo alle 4:30 il giorno dopo. All’alba attacchiamo i primi tiri seguendo un diedro ad arco. central pyramid Il terzo tiro, che da accesso alla fessura e che dal basso sembrava un’incognita, da qualche noia: è difficile e un po` sporco, ma ci lascia passare in libera. ortotyubek   aksu valley Ci infiliamo ora in un camino sempre più stretto, striscio e con grande fatica mi avvicino sempre più alla luce, unico problema: è della stessa larghezza del mio casco e non posso più girare la testa per qualche metro. Con un buon incastro di mano guadagno l’uscita, davanti a me ho 50 metri di fessura perfettamente a misura di pugno. DSC_2516 DSC_2517 Proseguiamo per altri due tiri lungo la fessura ma inspiegabilmente il cielo si copre di grosse nuvole scure “ci deve essere un errore, qui non piove mai” pensiamo.

Temporale

Nel dubbio acceleriamo, saliamo gli ultimi tiri in conserva, ma quando siamo sulla cresta finale inizia a nevicare. Intorno a noi sentiamo il boato dei tuoni e io mi sono sento il parafulmine della situazione. Sono un po’ preoccupato, il tempo è pessimo, abbiamo poche ore di luce e la via di discesa non è del tutto chiara. Andiamo su e giù lungo la cresta che nel frattempo si è coperta di neve. In fondo, dove finisce la parete, dovrebbero esserci delle soste attrezzate. Do un occhio anche al versante opposto ma riesco a vedere solo un ripido canale di neve sicuramente da escludere dalle possibilità. DSC_2528   Dopo un po’ di saliscendi troviamo una vecchia fettuccia da cui ci caliamo raggiungendo l’ultimo terrazzo prima delle doppie. Nello stesso momento finisce il temporale e per ora mi sento più sollevato, anche se la parte peggiore dovrà ancora arrivare. Tiro la corda, non viene. Mi appendo, non viene. Ci appendiamo in due, ancora niente. Sono incastrate. Risalgo a jumar e dopo cinquanta metri scopro che una delle due si è quasi tranciata… ci è mancato poco. Gli faccio un nodo e scendo.

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L’ultima doppia con le corde intere

Passa molto tempo prima di trovare la sosta di calata, scendo ma non ne trovo altre, forse ho sbagliato. Comunque non perdiamo tempo, questi sono gli ultimi minuti di luce, martello un nut e andiamo avanti con le frontali. Ogni sessanta metri cerco una fessura e lentamente scivoliamo più in basso nel buio. Ad ogni doppia perdiamo molto tempo a creare un ancoraggio adatto a scendere con il nodo in battuta, visto che la corda rotta la usiamo solo per tirare quella da cui ci caliamo.   Non la vediamo ma la sentiamo ormai, siamo vicini a terra, forse è l’ultima doppia. Ci rimangono solo un paio di chiodi e qualche nuts. Tiriamo la corda… è di nuovo incastrata. Sembra non finire mai, questa però volta tocca a Giga risalire. Spengo la frontale e guardo la lucina borbottare e salire piano nella notte.

Giga a jumar

Ultima doppia e dopo otto ore di discesa piena di intoppi tocchiamo terra, mi sento come Ulisse che fa ritorno a Itaca, spero solo di rientrare nelle grazie di Poseidone e poter finalmente riposare al sicuro in tenda. Una breve pausa poi ci incamminiamo verso il basso, raggiungiamo il campo base dopo ventidue ore non stop.     La via è nata seguendo l’evidente riga in centro parete. Fessure di ogni misura, lame e camini si susseguono senza soluzione di continuità fino alla cresta finale. Aperta a vista da Matteo De Zaiacomo e Luca Schiera, lasciato un chiodo ad una sosta e altri in discesa.

ortotyubek

Central Pyramid topo

Sembrava un buon inizio, ma scopriremo nei giorni successivi che il bel tempo non è una costante di questa valle. Nei prossimi giorni il racconto delle altre salite. aksu     logo