Paolo Spreafico

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Paolo è originario di Morbegno, in Valtellina e comincia ad arrampicare col Padre sulle montagne di casa nel 1997 all’età di 19 anni. La Val di Mello, il Sasso di Remenno e le Montagne del Lecchese sono i primi terreni coi quali si confronta spaziando dall’alpinismo classico, alla falesia al boulder. Nei primi anni sale nel Gruppo del Masino con il Padre, il suo primo e più importante compagno di cordata, ed il Cugino una cinquantina di vie tra le quali vanno ricordate “Divieto di Sosta” sull’Altare del Precipizio degli Asteroidi e “Delta Minox” sulla Cima di Scingino, aperte dal gruppo dei “Premanesi” guidati dal talento indiscusso ed indimenticato di Tarcisio Fazzini che ha condizionato con le sue “Opere d’arte” parecchi ragazzi della sua generazione e di quelle successive.
Le puntate “fuori porta” si fanno sempre più frequenti ed ha la possibilità di scoprire nuove mete, ponendosi nuovi obiettivi, anche grazie alla conoscenza di vari Amici con più esperienza alle spalle che gli trasmettono nuovi stimoli.
Nel 2004 entra a far parte del Gruppo Alpinistico “Ragni di Lecco” e dopo aver salito diverse di Vie nel Gruppo del Wenden e del Raetikon, nel 2005 riesce con Fabio Palma nella ripetizione di Cleopatra, sul Reissend Nollen, uno splendido pilastro del Wenden, mentre in Raetikon ripete le bellissime Acacia ed Hannibal Alptraum vie-capolavoro di Martin Scheel e manifesto di un nuovo modo di concepire l’arrampicata in parete.
Il 2007 si apre con la prima salita in libera di “Oltreconfine”, via tracciata da Matteo Della Bordella, Fabio Palma e Domenico Soldarini sul Monte Ginnircu, in Sardegna, con difficoltà massima di 7c per poi continuare sulle Tre Cime di Lavaredo dove scala con Adriano “Franz” Carnati e quasi completamente in arrampicata libera l’impegnativa “Phantom der Zinne” sulla Cima Grande di Lavaredo.
Sempre nel 2007 e sempre in Dolomiti riesce nella salita in libera e a vista di “Sognando l’Aurora” itinerario di Massimo “Mox” Da Pozzo sulla Tofana di Rozes.
Nel corso dell’anno 2008 da segnalare la salita a vista/flash di Moulin Rouge con difficoltà fino al 7b e protezioni esclusivamente a chiodi normali sulla Parete W della Roda di Vaèl, aperta da Oswald Celva e Christoph Hainz. In Wenden sale a comando alternato con Matteo Della Bordella la temutissima “Dingo”: pochissime ripetizioni e fama assolutamente giustificata per questa via praticamente perfetta sotto ogni punto di vista. L’anno si chiude nuovamente sulle Dolomiti con la ripetizione della mitica “Attraverso il Pesce” in Marmolada.
Nel 2009 la ripetizione Rp di Rondò Veneziano sulla Torre Venezia e la prima libera di alcuni tiri fino al 7c+ di “Genius”, sul Monte Ginnircu fanno da preludio alla salita a vista e completamente da primo di cordata di Batman, sul calcare perfetto del Reissend Nollen. Qualche giorno più tardi è la volta di Alpenliebe, sulle Tre Cime di Lavaredo, salita a Vista e da primo di cordata sui tiri più impegnativi, poi ancora il pilastro dello Specchio di Sarah, in Marmolada, dove sale Rp in giornata “Coitus interruptus” con difficoltà fino al 7c+/8a.
Sempre nell’estate del 2009 porta a termine in due giornate e con bivacco la prima ripetizione di Coelophisis, sul Mahren, salendola quasi completamente in libera con il Lecchese Alessandro Passoni.
Il Raetikon e lo Schweitzereck ospitano una Via “Mito” dei primi anni novanta: “New Age” è opera di Beat Kammerlander e viene ripetuta nei primi giorni dell’estate del 2010, che prosegue con la solita puntata in Dolomiti dove con Adriano Carnati ripete Starsky e Hutch, una Via recente di Rolando Larcher e Luca Giupponi sulla Punta Serauta in Marmolada, con chiodatura audace ed un passo obbligato molto impegnativo proprio all’ultima lunghezza di corda. Ad Agosto riesce infine sul secondo tiro di 8a de “Il paese dei Balocchi” sulle Tose in Val d’Ambiez, ma non completa la libera della via non riuscendo RP su un tiro successivo.
Sinora ha salito nell’arco Alpino circa 200 Vie di più tiri.

A partire dal Marzo del 2010 fa parte del consiglio direttivo del Gruppo occupandosi in particolare dell’aggiornamento dei contenuti del sito www.ragnilecco.com e della sezione news.
Accanto all’attività alpinistica nel corso degli anni ha visitato diverse falesie in Italia ed in Europa, dove ha scalato fino all’8b lavorato e 7c+ a vista. Se nei primi anni la falesia ha rappresentato un mezzo per progredire in montagna, col passare del tempo ha assunto sempre più un ruolo a se stante ed occupa la maggior parte del tempo durante i mesi più freddi.

L’estate del 2011 lo vede impegnato per la prima volta nell’apertura di una via di più tiri, in Raetikon con Domenico Soldarini: “Velocità limitata” con difficoltà fino all’8a e obbligatorio di 7b+.

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